Stando a quanto si apprende, i fatti risalgono al mese di novembre del 2022 quando un fedele di origini pugliesi ma residente a Trieste, di ritorno Andria dopo molti mesi, partecipò ad una Santa Messa:
Nel ricevere l’Eucarestia dal sacerdote di turno, il fedele, richiedendo di riceverla direttamente sulla lingua – come da tradizione e comune usanza cattolica – ha incassato dal religioso un secco “no”, giustificando la scelta, evidentemente, per questioni sanitarie recentemente dibattute. Una semplice quanto discutibile presa di posizione che non è stata accettata dal Cav. Porro, praticante cattolico-mariano, convertito dalla Regina della Pace di Međugorje, che, nella sua lettera inviata ai vertici della Diocesi di Andria, menziona anche il compianto sua Santità Papa Giovanni Paolo II il quale, in Dominicae Cenae, ribadì che toccare l’Ostia Santa è “privilegio degli ordinati” e menzionando le regole della Chiesa Cattolica Apostolica Romana che rientrano nella transustanziazione:
Nonostante le evidenzie storiche delle regole legate al conferimento dell’Eucarestia al fedele, queste sono state temporaneamente modificate dalle organizzazioni territoriali – informandosi, è infatti possibile sapere che il Vaticano ha lasciato alle singole Diocesi la decisione di “adattarsi” al delicato contesto sanitario, legato alla pandemia da nuovo coronavirus (covid-19) – anche se, sperano i fedeli più tradizionalisti, questa scelta temporanea non dovrebbe rivelarsi una “nuova realtà” fatta di negazioni nei confronti chi di chiede di poter ricevere la comunione sulla lingua. L’episodio è stato reso noto dal blog VideoAndria.com.
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