Chi sta sversando inquinanti nel canalone di Sannicandro di Bari e quali sono i provvedimenti per tutelare salute ed ambiente del territorio? Foto e video

Lo scarico illecito e pericoloso di liquidi inquinanti e maleodoranti è stato pubblicamente segnalato nel comune di Sannicandro di Bari, all’interno del canale di guardia, noto alla comunità Sannicandrese come “canalone”. Nei giorni scorsi è stata rinvenuta una notevole quantità di sostanza liquida dalle dubbie entità, che alla vista presentava le seguenti caratteristiche e proprietà:

– Sistema bifasico acqua/sostanza apolare;
– Densità e viscosità più alta rispetto all’acqua pura;
– Minor trasparenza rispetto all’acqua pura e sfumature color rosso mattone;
– Maleodorante.

A tal proposito – ci riferiscono – è stato immediatamente e senza ritardo, sollecitato l’ufficio di polizia municipale che, a seguito di sopralluogo in data 19 gennaio 2022, ha redatto apposito verbale di constatazione. La stessa autorità è stata nuovamente sollecitata e intervenuta, compilando altro verbale di constatazione in data 11 febbraio 2022. Una terza segnalazione é stata fatta in data 22 dicembre 2022. A tutt’oggi la situazione si ripete come da foto e video ricevuti attraverso il sistema di segnalazione del blog indipendente PugliaReporter.com:

A seguito delle analisi effettuate su 5 campioni prelevati, si è evidenziato che gli stessi sono caratterizzati da un’elevata concentrazione di SST (Solidi Sospesi Totali) che giustificano gli alti valori di COD e BOD rinvenuti oltre i limiti previsti dalla legge. Difatti questi parametri rappresentano la quantità di ossigeno necessaria per la completa ossidazione chimica e biochimica dei composti organici ed inorganici presenti in un volume unitario di acqua. La pericolosità di questo parametro, rivendicata anche dalla bibliografia scientifica che lo considera come un indicatore indiretto del carico inquinante delle acque , ha portato il legislatore a stabilire i limiti massimi di COD che le acque devono possedere per poter essere introdotte nei sistemi fognari. A tal riguardo il Testo Unico in Materia Ambientale (D.lgs. 152/06, allegato 5, parte terza, tabella 3) consente lo scarico nei sistemi fognari di acque, il cui COD non sia superiore ai 500 mg/l. Ciò comporta che acque aventi valori superiori (e nei campionamenti in serie sono stati trovati valori superiori anche a 6 volte rispetto alla soglia legislativa), prima di essere immessi nei condotti fognari, devono essere preventivamente trattate in modo tale da rimuovere le sostanze inquinanti contenute al loro interno e abbassare così il loro carico inquinante:

L’analisi multivariata contemplando anche elevati valori di azoto ammoniacale (NH4) e una significante presenza di cloruri, tensioattivi, Idrocarburi C10-C40 e in ultimo una conducibilità elettrica prossima ai 1000 microSiemens/cm, portano ad escludere con buona probabilità che si possa trattare di acque piovane. Si ravvisa, infine, che la tubazione dalla quale fuoriesce questo liquido oleoso è direttamente riconducibile alla zona artigianale dove tra le altre attività insistono oleifici. Allo stato dell’arte, nonostante le numerose sollecitazioni, si è ancora in attesa di chiarimenti sui dovuti provvedimenti per la messa in sicurezza di ambiente e salute del territorio. Link video:

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