Appello ai pescatori di Barletta: denunciate il mostro che sta uccidendo le tartarughe, altre due vittime annegate

Nelle ultime ore, la Capitaneria di Porto di Barletta ha rinvenuto altre due tartarughe morte, vittime del mostro efferato che lega queste creature indifese a massi per farle affondare e ucciderle annegate. Lo rende noto sui social il Centro Recupero Tartarughe Marine WWF Molfetta:

Stando a quanto si apprende, i due esemplari di rettili marini – appartenenti alla specie Caretta caretta – sono stati legate alle pinne tra di loro: la più piccola delle due, dimenandosi nel tentativo di liberarsi dal cappio, si è autoamputata una pinna. Purtroppo essendo stata bloccata ad entrambe le pinne, è rimasta legata al macigno ed è annegata lo stesso. Al momento le vittime accertate sono 4 mentre il cerchio dei sospettati potrebbe presto stringersi attorno a coloro che frequentano il mare aperto: per questo l’appello è rivolto a tutti i pescatori onesti affinché possano denunciare l’autore di questo gravissimo e vergognoso atto criminale. Il tipo di corda usata, il luogo dell’uccisione come anche la tecnica del nodo utilizzata potrebbero presto aiutare le forze dell’ordine ad identificare l’autore delle macabre uccisioni. Dopo la denuncia, i controlli e le verifiche da parte di Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza saranno infatti sempre più approfonditi. “Rinnoviamo l’appello a chiunque di non voltarsi dall’altra parte in caso di contatto con soggetti e/o attività sospette: teniamo gli occhi aperti per fare squadra con le segnalazioni e insieme mettiamo fine a questa macabra storia criminale. Da parte nostra promettiamo di fare tutto ciò che ci è possibile per fermare il mostro che ammazza le tartarughe” – ribadiscono dal centro recupero di Molfetta. Se ad uccidere le povere tartarughe indifese dovesse rivelarsi un “professionista del mare” – aggiungiamo noi del blog – chiediamo a tutti di non acquistare più il suo pesce, per evitare che si possa indirettamente “finanziare” simili azioni, anche per tutelare invece l’attività dei pescatori che rispettano il mare. Il link al post diffuso su Facebook:

Fonte: Facebook

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