Sanità, “sulla vita dei pugliesi non si possono fare sconti”

“La generale carenza di personale medico in tutta Italia – in particolare al Sud – determina, tra l’altro, il sovraffollamento dei pronto soccorsi a causa della mancata capacità di ricovero da parte delle strutture ospedaliere che dovrebbero garantire, ai cittadini, un’assistenza sicura, di qualità e affidabile. Il sovraffollamento dei dipartimenti di emergenza, nello specifico, aumenta la mortalità di circa il 30% e influenza un terzo degli eventi sentinella (morti inattese, incidenti, errori)”. Lo ha detto Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e coordinatore della Regione Puglia, intervenendo in Aula, a Montecitorio, nel corso del question time.

D’Attis ha aggiunto inoltre che “la situazione limite si sta presentando da mesi in Puglia e riguarda tutte le Asl e diversi ospedali delle sei province pugliesi, come la Asl di Brindisi, l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, l’ospedale di Copertino e l’ospedale Perrino di Brindisi. Il deputato azzurro ha chiesto, quindi, al ministro della Salute, Orazio Schillaci, “se e quali iniziative il Governo intenda intraprendere per porre fine alla mala gestione della sanità pugliese”. Dopo aver ringraziato lo stesso ministro “per aver ben raccontato ciò che è accaduto fino ad oggi a causa dei governi precedenti e per aver ribadito l’incidenza della mancata programmazione nella Regione Puglia, Regione che da 20 anni è gestita dalla sinistra e da 10 anni dall’attuale Presidente Emiliano”, D’Attis ha concluso dichiarandosi “soddisfatto della risposta del ministro Schillaci, per il suo impegno ad aprire una finestra importante sulla questione e la disponibilità ad intraprendere anche iniziative di carattere ispettivo su quanto da mesi stiamo denunciando a livello nazionale e che riguarda le vite delle persone pugliesi, sulle quali non ammettiamo sconti a nessuno”.

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