Puglia: “titolari di agenzia assicurativa si servivano di un parente Carabiniere per ottenere l’esito positivo di false denunce”. Scattano domiciliari anche per il militare nel barese

Avrebbero sfruttato il rapporto con un parente Carabiniere per ottenere rapidamente l’esito positivo delle pratiche automobilistiche. Sono le gravi accuse ipotizzate nei confronti dei titolari di un’agenzia del barese:

Secondo l’accusa, i due – titolari di un’attività del comune di Capurso – si sarebbero avvalsi dell’aiuto di un parente Carabiniere il quale avrebbe effettuato accesso ai database delle forze di polizia per sottoscrivere false denunce che, però, non venivano effettivamente inserite nei sistemi informatici di riferimento. Per questo, stando a quanto si apprende, i carabinieri del comando provinciale di Bari hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura, per i reati di falsità in atti pubblici e privati, accesso abusivo a sistemi informatici, contraffazione di sigilli di Stato, furto in abitazione e truffa:

Stando a quanto si apprende, il gip ha quindi disposto la misura interdittiva del divieto per 12 mesi di esercitare l’attività professionale di consulente automobilistico e l’impresa di pratiche auto per il titolare dell’agenzia, per il Carabiniere coinvolto – a quanto pare marito della socia d’affari nonché sorella di uno dei due titolari della società – è finito agli arresti domiciliari assieme a sua moglie. Inoltre, nell’ambito delle indagini, sempre i militari hanno anche accertato un ulteriore episodio illecito a carico di un altro militare accusato di aver falsificato il contenuto di un’annotazione di polizia giudiziaria, relativa all’esecuzione di un ordine di cattura. Nei suoi confronti il gip ha disposto la sospensione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio.

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