Lecce: preso il ladro seriale che seminava il panico nel centro storico. Ecco come agiva

Svolta nela serata di ieri, lunedì 27 marzo 2023, nell’ambito delle indagini condotte da parte degli Agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Lecce, che, a conclusione di una complessa attività investigativa, avviata agli inizi del 2023 e a seguito della recrudescenza dei reati predatori perpetrati prevalentemente nel centro storico di Lecce, sono riusciti ad identificare e a trarre in arresto l’autore di svariati furti perpetrati nel centro storico del capoluogo salentino:

Stando a quanto si apprende, gli agenti di Polizia sono riusciti a risalire all’identità dell’uomo – un cittadino straniero di 24 anni – anche grazie la comparazione delle dichiarazioni rese dalle parti offese e dalle individuazioni fotografiche, con il contributo dei numerosi video registrati ed estrapolati dalle telecamere di video sorveglianza con la comparazione dei relativi fotogrammi, oltre agli specifici servizi di polizia giudiziaria con numerose osservazioni e pedinamenti. L’uomo è ritenuto il presunto responsabile della consumazione di numerosi furti compresi nell’arco temporale tra l’inizio di quest’anno sino alla data odierna, in danno di numerose attività artigianali, attività commerciali e di ristorazione.

A carico dell’arrestato sono stati contestati, inoltre, anche numerosi furti aggravati (anche tentati), il possesso di strumenti atti alla consumazione degli stessi, nonché, la sostituzione di persona per l’indebito utilizzo di sistemi di pagamento elettronici e la resistenza a pubblico ufficiale. Reati perduranti fino all’attualità, così come indicato in 13 capi di imputazione che vengono riportati nella misura cautelare limitativa della libertà personale emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari conclusasi con il suo accompagnamento in carcere. Ecco come agiva il malvivente:

Così come contestato nel provvedimento, tutti i furti sono avvenuti tramite effrazioni consumate in orario notturno, tra le 3 e le 5, nel centro storico di Lecce, in zone poco abitate o scarsamente vigilate se non da sistemi di videosorveglianza soprattutto privati, con le medesime modalità di forzatura delle porte o infissi esterni, come fosse un vero e proprio “marchio di fabbrica della sua azione predatoria”, con l’aggravante di aver usato violenza sulle cose, impossessandosi di attrezzi da lavoro, tablet, telefoni cellulari, cavetteria, denaro contenuto nei registratori di cassa, o nelle borse, carte postepay ed il loro successivo utilizzo fraudolento attraverso acquisti in altre attività commerciali.

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