Nel barese c’è un palazzo molto antico che ancora oggi custodisce un patrimonio artistico incredibile. Scopriamo Palazzo Vulpano-Sylos di Bitonto – foto e video

Grazie alla scheda curata dai volontari del Fai, sappiamo che palazzo Sylos-Vulpano o meglio Palazzo Vulpano – Sylos Labini è una residenza nobiliare risalente al XV secolo. È sito in Via Planelli 51 a Bitonto in provincia di Bari. Oggi monumento nazionale è noto soprattutto per le decorazioni del cortile:

Particolare del loggiato del Palazzo Sylos-Vulpano – fonte foto embed: wikipedia.org

La sua costruzione cominciò evidentemente nel 1445 per volere di Giovanni Vulpano, quando l’edificio fu realizzato sui resti di una precedente torre medievale, – costruita nel 1156 da Goffredo Vulpano, giunto a Bitonto per sottrarsi a Guglielmo il Malo – ubicata anticamente all’altezza dell’attuale loggiato della struttura. Terminato nel 1501, l’edificio storico continuò ad essere proprietà dei discendenti dei Vulpano sino a quando, nel 1743, la proprietà passò alla famiglia Sylos (dal quale deriva il secondo nome e che, a quanto pare, godeva di una forma di parentela con i Vulpano).

Statua di San Michele Arcangelo, protettore della famiglia Vulpano sulla finestra centrale del palazzo

Nonostante la struttura risalga al XVI secolo, appare stilisticamente più antica del suo periodo, rifacendosi allo stile rinascimentale napoletano: a dimostrazione di ciò vi è l’evidente andamento irregolare della facciata, dovuto anche all’adattamento al pendio naturale del terreno. Il portale d’ingresso mostra invece un chiaro stile tardo-gotico aragonese. Superato l’androne, coperto da una volta a botte, comare poi un cortile quadrangolare nel cui bassorilievo del fregio si concentrano quasi tutte le decorazioni dell’edificio:

su di esso infatti, sono raffigurati diversi personaggi del casato, alcuni dei quali facilmente identificabili grazie alle epigrafi (Annibale è raffigurato insieme a Scipione e Antonio Pio con l’imperatore Nerone). in questo contesto è possibile ammirare anche ad una scena con il mito di Orfeo e una con mostri marini. Un’epigrafe nella loggia dimostra inoltre le relazioni commerciali intrattenute dai Vulpano con altre importanti casate italiane. Sulla volta centrale delle logge è inoltre presente uno stemma della famiglia Vulpano, cui si aggiunse più tardi quello della famiglia Sylos, quando questa divenne proprietaria del palazzo. L’interno fu rifatto e della struttura originaria rimangono solo i piani superiori. In epoca successiva l’edificio ha subito aggiunte che hanno occupato spazi originariamente all’aperto. Risultato temporaneamente visitabile in via straordinaria esclusivamente nel corso delle giornate dell’iniziativa nazionale Giornate FAI di Primavera 2023 grazie all’impegno dei volontari, l’edificio è attualmente una proprietà privata e pertanto non può essere visitato senza autorizzazione. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni video diffusi sul web:

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