Pappagalli rinselvatichiti in Puglia: come partecipare al censimento per il monitoraggio

Citizen science ha avviato, anche sul territorio comunale di Molfetta (in Provincia di Bari) oltre che in alcune zone di Bisceglie, Trani e altre aree limitrofe della Provincia Bat), una indagine tesa a comprendere la numerosità e la distribuzione delle colonie di pappagalli:

Da circa 20 anni, nella sola area di Molfetta, insiste una nutrita popolazione di Parrocchetto Monaco (Myiopsitta monachus), sebbene oggi questa specie venga segnata come nidificante anche in molti altri comuni della Puglia. Il Parrocchetto Monaco, facilmente riconoscibile per la livrea verde sgargiante e la pettorina grigia, viene facilmente rilevato anche grazie ai tipici versi sgraziati, ma soprattutto per le voluminose colonie-nido: grosse ceste di rami intrecciati (possono superare i 130 kg di peso) e con vari fori di accesso. Il progetto “Parrocchetti di Puglia” e animato da diverse associazioni del territorio: Terrae APS, Vivarch APS, LIPU Molfetta, ARDEA APS e con il supporto scientifico di Leonardo Ancillotto (CNR) e dell’Ornitologo Rosario Balestrieri. Questa iniziativa prevede il censimento delle colonie attraverso la App dedicata e gratuita INaturalist: https://www.inaturalist.org/projects/parrocchetti-di-puglia.

Gli utenti non dovranno far altro che fotografare i parrocchetti che incontrano, o le grosse ceste-nido di norma ben visibili sugli alberi, e caricare foto e ubicazione tramite l’App, contribuendo attivamente alla ricerca scientifica su questi animali.
L’obiettivo del progetto è individuare le aree di nidificazione su tutta la regione, per poi stimare il numero di colonie presenti e disegnare i fronti di espansione di questa specie aliena. «Abbiamo la necessità – il commento dell’assessore all’ambiente, Caterina Roselli – di monitorare la numerosità dei pappagalli esistenti, su tutto il territorio comunale e principalmente nell’agro di Molfetta, anche per riuscire a comprendere la velocità con cui riescono a riprodursi e la capacità di convivenza con le altre specie, con l’habitat in generale e il territorio agricolo in particolare».

L’iniziativa non prevede assolutamente alcuna azione cruenta nei confronti di questi uccelli, ma unicamente l’avvio di un monitoraggio teso a comprendere con il tempo dimensioni, effetti ed eventuali strategie di mitigazione di questo fenomeno, così come richiesto dalle normative comunitarie e nazionali.  Per favorire la raccolta dati le associazioni coinvolte organizzeranno giornate a tema in cui approfondire la questione ed uscite sul territorio in cui apprendere come condividere i dati su iNaturalist, App molto utile ed intuitiva.

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