Sta facendo molto discutere il caso sollevato a Foggia dalla famiglia di una bambina iscritta da 6 anni a una scuola di danza:
Stando a quanto si apprende, la giovanissima – una 12enne con la sindrome di Down – sarebbe stata esclusa dal saggio di danza poichè ritenuta “impacciata” e quindi giudicata inadatta per il ruolo. I genitori hanno quindi deciso di ritirare la figlia dal progetto decidendo però di scrivere ai vertici del Governo per sottolineare il disagio causato dai limiti imposti da certe realtà, forse colpite da un eccesso di pregiudizio:
interpellata, l’insegnante avrebbe riferito di aver “dato per scontata” la scelta di evitare di coinvolgere la 12enne, descritta dai genitori come una ragazzina particolarmente socievole e disponibile alla partecipazione. Per questo l’appello a scongiurare forme di discriminazione è stato rivolto direttamente al Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, nell’auspicio che alle barriere fisiche non si aggiungano anche quelle costruite da coloro che, diversamente da quanto accaduto in casi come questo, dovrebbero sempre insegnare ai più giovani il giusto esempio da seguire all’insegna dell’inclusività.
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