Un manufatto antichissimo, millenni più antico di Castel del Monte, brutalmente vandalizzato da soggetti che, evidentemente, non hanno coscienza storica e nemmeno un briciolo di rispetto per il patrimonio fisico del nostro territorio:
Stavolta, il triste quanto grave fenomeno del vandalismo ha colpito il dolmen di Bisceglie, cui parte della superficie è stata drammaticamente imbruttita da rozzi graffiti realizzati da ignoti (per il momento). Soggetti che andrebbero presto identificati e come minimo richiamati a pagare legalmente le conseguenze (anche per una questione esemplare) per questo gravissimo atto che danneggia la Storia (e Preistoria) della Puglia. Il dolmen della Chianca, lo ricordiamo, è un imponente monumento megalitico preistorico, risalente all’età del bronzo:
Il nome Chianca deriva dal termine dialettale biscegliese chienghe, cioè lastra di pietra o di lava. In alcuni testi, e su alcune guide, il dolmen della Chianca viene indicato con il nome di dolmen di Bisceglie; con tale nome è anche identificata l’area di servizio sull’autostrada A14 in direzione Bari dove in passato esso poteva essere visitato dopo un breve tragitto a piedi, mentre attualmente si può raggiungere attraverso la SP 85. È opportuno tener presente che nel territorio biscegliese si trovano altri due monumenti megalitici dello stesso tipo: il dolmen di Albarosa ed il dolmen della masseria Frisari. Il 19 maggio del 2011 l’Unesco ha riconosciuto il dolmen della Chianca di Bisceglie come “Patrimonio testimone di una cultura di pace per l’umanità“. Dunque, l’atto vandalico a suo danno rappresenta un danno al patrimonio storico-culturale internazionale. L’auspicio è che le istituzioni e le forze dell’ordine (oltre ai cittadini di buona volontà ai quali sta a cuore la tutela della propria terra) possano reagire e consegnare i responsabili di questo scempio alla Giustizia. Uno scempio che appare quasi una vergonosa sfida, uno “sfregio” dell’inciviltà e del degrado alla Cultura e al riscatto positivo del nostro territorio.
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