Puglia: eccezionale avvistamento di una lontra alla foce dell’Ofanto. Un chiaro segnale del buon stato di salute del territorio

Nonostante le criticità ambientali, l’Ofanto, con i suoi abitanti, ha “voglia” di vivere. Lo dimostra anche un recente avvistamento che conferma l’estensione della biodiversità nel popolare fiume al confine tra le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia:

 

Un esemplare di lontra eurasiatica (lutra lutra) è stato avvistato martedì scorso lungo la costa di ponente, a Barletta, in prossimità della foce del fiume Ofanto. Il fotografo Vito Rizzi (coordinamento Associazione Ekoclub International BAT)  che stava passeggiando lungo la battigia, è riuscito a scattare una foto all’animale, dopo aver visto la lontra uscire dall’acqua e salire sugli scogli. Si tratta di un avvistamento eccezionale, sia per il luogo che per l’orario in cui è avvenuto, in pieno giorno: le lontre sono infatti animali notturni e hanno come habitat naturale i fiumi interni. Difficilmente si spingono fino alla foce.

È un segnale chiaro e tangibile del buon stato di salute in cui versa questo tratto di costa ove nientemeno che le lontre provenienti dal Parco Naturale del Fiume Ofanto, iniziano a farsi fotografare anche di giorno, nonostante le loro abitudini crepuscolari e notturne.  – spiega Maurizio Marrese, Presidente del WWF Provincia di Foggia – La lontra è da sempre considerata la “specie bandiera” degli ecosistemi fluviali, una specie bio-indicatrice di ambienti sani e “naturali”; questo avvistamento non può che considerarsi di buon auspicio e dimostrazione che si sta percorrendo la giusta strada nella gestione del territorio attraverso le aree protette. È chiaro che in futuro si apriranno nuovi scenari per la valorizzazione del territorio e la destagionalizzazione anche grazie a queste nuove ed appassionanti presenze”.

La presenza della lontra alla foce dell’Ofanto può essere anche legata a cambiamenti climatici che incidono sull’habitat e inducono la fauna a modificare le proprie abitudini: la presenza di specie alloctone che rappresentano nuove fonti di cibo, come il granchio blu di cui le lontre sono ghiotte e che si è insediato alla foce dell’Ofanto, può aver indotto l’animale a spingersi fino alla costa. “Continuiamo a rilevare segnali di come il nostro territorio sia in costante cambiamento. Questo conferma l’idea che è stata posta alla base dell’istituzione del Parco del Fiume Ofanto, non come semplice ente di tutela ma come parco in transizione, cioè capace di interrogarsi sul modo di governare un’area protetta  all’interno di un contesto in rapida trasformazione e che investe la dimensione fisica, climatica, energetica, culturale; questo deve essere il ruolo di questo Parco grande e complesso per costruire uno sviluppo sostenibile in chiave ambientale, sociale, economica e culturale – commenta Mauro Iacoviello, Direttore Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, che continua:

“Il fiume è un contenitore di biodiversità, una riserva di acqua dolce, un grande sistema di difesa dal rischio alluvioni, un patrimonio di cultura e identità; i suoi boschi ripariali sono grandi polmoni verdi per intrappolare la CO2; la Valle è un grande attrattore di agricoltura di qualità. Noi dobbiamo continuare a monitorare e governare questo complesso sistema, cogliendo nel cambiamento tutti gli elementi, positivi e negativi, per tracciare una possibile rotta del Parco negli anni a venire. L’avvistamento di una lontra in quelle condizioni è certamente un fatto eccezionale che infonde speranza ma ci chiama anche ad indagare sulle cause, spingendoci in campi inesplorati alla ricerca di una nuova possibile armonia tra uomo e natura. Invitiamo quindi tutti i cittadini a segnalarci eventuali avvistamenti di fauna selvatica, soprattutto in luoghi insoliti, per aiutare il Parco in questo lavoro così importante per tutta la comunità.A conferma dell’avvistamento anche un post diffuso dalla sezione foggiana del WWF:

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