Formulava parole che alludevano alla richiesta di pagamenti. Parole che, secondo quanto reso noto dalla procura di Bari, sarebbero state pronunciate da un medico oncologo del barese poco prima di essere arrestato in flagranza con l’accusa di concussione:
Stando a quanto si apprende, il medico è stato sorpreso all’interno dello studio medico al primo piano del presidio ospedaliero, subito dopo aver ricevuto una somma di denaro da parte di un paziente oncologico per una visita di controllo che il Servizio sanitario nazionale garantisce gratuitamente (servizio che dunque non prevede pagamenti). Modalità già riscontrate in altri episodi precedentemente accertati, spiegano gli investigatori. I dettagli della grave vicenda sarebbero emersi attraverso l’analisi approfondita di intercettazioni telefoniche e ambientali:
sarebbero così emerse gravi irregolarità riscontrate nel corso sia della sua attività di servizio pubblico, sia in quelle intramoenia. “Elementi comuni a tutti gli episodi emersi dalle indagini – dicono gli investigatori – sono da un lato la situazione di sudditanza psicologica in cui versano le parti offese, e dall’altro il modus operandi del medico”.
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