In Puglia avvistata la cubomedusa: è pericolosa? Informiamoci (ed informiamo) per non allarmare i lettori

Carybdea marsupialis, è una specie velenosa di medusa scatola , nella piccola famiglia Carybdeidae all’interno della classe Cubozoa. Negli ultimi tempi si sono intensificate le segnalazioni riguardanti avvistamenti (o presunti tali) anche nelle acque pugliesi. Si tratta di una specie pericolosa per l’uomo? Onde evitare di contribuire alla diffusione di messaggi dal contenuto allarmistico e fuorviante, abbiamo deciso di condividere con i nostri lettori informazioni specifiche su questa specifica tipologia di medusa:

Carybdea marsupialis è una piccola medusa trasparente con una campana a forma di scatola [2] di circa 3 cm (1 pollice) di diametro, ai quattro angoli inferiori della quale si trovano quattro tentacoli allungati lunghi fino a 30 cm (12 pollici). La campana presenta una serie di piccole verruche bianche o giallastre con cellule urticanti, e in prossimità del margine, equidistanti dai tentacoli, vi sono quattro rhopalia (strutture sensoriali con ocelli). Questa specie può essere distinta da altre specie simili per la fascia rossa sui tentacoli.  Carybdea marsupialis un tempo era considerata una specie diffusa che si trova negli oceani caldi di tutto il mondo. Le revisioni tassonomiche hanno dimostrato che la maggior parte di queste sono altre specie del genere Carybdea, con il vero C. marsupialis essenzialmente limitato al Mar Mediterraneo. È l’unica medusa scatola in questo mare. È pelagico ed è presente nei pochi metri superiori del mare. Carybdea marsupialis è un predatore e si nutre di invertebrati e anche di piccoli pesci che cattura con le nematocisti (cellule urticanti) nei suoi tentacoli, spesso in acque poco profonde. Nuota effettuando rapide contrazioni della campana e può muoversi a una velocità compresa tra 3 e 6 m (10 e 20 piedi) al minuto. Come altre specie del suo genere ha occhi relativamente sofisticati con lenti. Con il loro aiuto può rilevare ostacoli come pali o il timone di una nave ed evitarli. Si aggira spesso in piccoli gruppi. La puntura è velenosa per l’uomo ma alcuni nuotatori non hanno avvertito alcuna sensazione dolorosa:

Nei casi più gravi, i sintomi possono essere sistemici, compreso il dolore nel sito della puntura e altrove, parestesia, iperestesia e lesioni cutanee, e possono richiedere alcuni mesi per scomparire completamente. Sebbene sia molto meno pericolosa di alcune specie di meduse scatola provenienti da altre parti del mondo, è considerata la seconda medusa pungente più importante del Mediterraneo (la Pelagia noctiluca è la più importante). La storia della vita di questa scatola di meduse è complessa. I sessi sono separati e la riproduzione sessuata avviene con emissione di gameti in mare aperto. Dopo la fecondazione si forma una larva planula che successivamente si sviluppa in un cubopolipo con pochi tentacoli. Questo può riprodursi asessualmente per gemmazione, le gemme si staccano presto. All’inizio strisciano attraverso il substrato con la regione tentacolare in testa. Durante questa fase mobile, i pezzi possono staccarsi o il cubopolipo può spaccarsi trasversalmente; questi frammenti rigenerano le loro parti mancanti entro 72 ore. I polipi risultanti si attaccano quindi al substrato e fai crescere una serie completa di 24 tentacoli. Dopo circa un mese si staccano, i molteplici tentacoli vengono riassorbiti e si sviluppano i quattro tentacoli tipici della fase di medusa. Quindi, la cubomedusa è pericolosa? Potenzialmente, si ma non per questo siamo giustificati a farle del male: essendo tendenzialmente pelagica – ovvero abituata ad aggirarsi in mare aperto – basta lasciarla nel suo ambiente naturale ed evitare di toccarla.

Riguardo il blog di PugliaReporter.com, ricordiamo che è possibile ricevere tutte le news in tempo reale da Telegram iscrivendosi al seguente indirizzo >https://t.me/pugliareporter< da Instagram al seguente indirizzo >instagram.com/puglia_reporter< oltre che da Facebook cliccando “mi piace” su Facebook.com/PugliaReporter e da Twitter al seguente indirizzo >twitter.com/pugliareporter<.  Sempre attraverso Telegram è inoltre possibile inviarci segnalazioni in tempo reale anche con video e foto. E’ possibile scriverci anche via Whatsapp per inviarci segnalazioni anche con foto e video cliccando qui ed iscriversi al gruppo Whatsapp per la ricezione dei nostri link cliccando qui.