Alberghi, in Puglia 1 e 2 stelle “quasi” estinti

Di seguito un comunicato diffuso da Confesercenti Puglia:

“Gli affitti brevi legati ai periodi vacanzieri hanno messo in ginocchio gli alberghi a 1 e 2 stelle fino allo loro ‘quasi’ estinzione” – denuncia Giancarlo De Venuto, presidente Assohotel Confesercenti Puglia, il quale spiega che tale fenomeno – “è legato sicuramente alla diminuzione del potere di spesa e di acquisto dei turisti della classe media sociale. Non solo. I tour operators non trovando offerte a basso costo nei tre stelle si orientano – gioco forza – verso l’offerta dei 4 stelle inducendoli ad applicare tariffe più basse di quanto siano disposti a spendere in altre zone d’Italia dove il problema della destagionalizzazione non esiste, ma che dalle nostre parti è particolarmente subìta dagli operatori del settore”.

“Il fenomeno della moltiplicazione incontrollata delle strutture extralberghiere – aggiunge De Venuto – agisce da anni anche sui mercati medio/alti con il turismo legato alle masserie, dimore di pregio, agriturismi, b&b, ville private. Queste strutture – pur non avendo una licenza alberghiera – offrono pernottamenti brevi a tariffe più alte rispetto a quelle degli hotel nonostante i costi di gestione siano nettamente più bassi e non incidono sul Pil pugliese come accade per il mercato alberghiero. Questo è un mercato ‘dopato’ che scoraggia gli investitori per lo più stranieri ad investire nella ricettività di lusso e allontana la creazione di imprese stabili e occupazione duratura nel tempo. Viceversa incoraggia le speculazioni immobiliari che non generano effetti stabili e duraturi sul territorio, creano una concorrenza sleale con le strutture alberghiere, lo svuotamento dei centri storici, lo scontento dei residenti per i numerosi flussi che non sempre si riesce a gestire in maniera adeguata. Aggiungo che lo sviluppo turistico sregolato si traduce – per i residenti – nell’aumento esponenziale dei prezzi degli affitti, dei servizi, dei beni di consumo. È urgente una più attenta regolamentazione condividendo le strategie di sviluppo con gli operatori e le associazioni di categoria coinvolte”.

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