Bari: ecco perché il Governo ha revocato il finanziamento del Parco della Rinascita (ex-Fibronit) secondo la ricostruzione di due senatori FdI

Il Comune di Bari con la nota diffusa ieri, “certifica quanto a noi affermato, ovvero che ha aggiudicato la progettazione definitiva ed esecutiva e la realizzazione dei lavori con un mese di ritardo rispetto all’atto d’obbligo sottoscritto nel 2022. Non solo, il Comune conferma che ha impiegato un anno e mezzo per sviluppare il progetto di fattibilità tecnico-economico a fronte di un progetto preliminare già pronto dal 2019. Inoltre, la nota del Comune di Bari conferma le nostre preoccupazioni in ordine alla realizzazione degli interventi che a oggi si prevede di completare entro marzo 2026… Se il Comune avesse completato la progettazione degli interventi prima, il temine per la conclusione dei lavori sarebbe più probabile. Inoltre non è chiaro quanto tempo impiegheranno gli operatori per lo sviluppo dei due livelli di progettazione. Infine, il Comune non ha risposto sui tempi molto ristretti per presentare le offerte:

15 giorni per un intervento complesso di oltre 16 milioni di euro, che ha visto la partecipazione di due solo raggruppamenti. Davanti a questo quadro e al fatto che questo intervento rientra con quelli in essere ammessi a finanziamento prima del PNRR il Governo per salvaguardare l’intervento, ha responsabilmente deciso di spostare la fonte di finanziamento per evitare che l’intervento fosse dichiarato inammissibile come già accaduto per gli stadi di Firenze e Venezia” – concludono senatori di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre e Ignazio Zullo replicano replicando così alla nota dei tecnici del Comune di Bari.

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