Ancora gravi episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari pugliesi si sono verificati negli ultimi giorni a Lecce:
Stando a quanto si apprende, infatti, sono due le aggressioni registrate tra le mura dell’ospedale “Vito Fazzi” dove, la scorsa domenica, un medico in servizio al pronto soccorso è stato picchiato da un paziente. Stando a quanto si apprende, l’aggressore, un uomo che si trovava agli arresti domiciliari, era giunto nell’ospedale del capoluogo salentino mediante un’ambulanza del 118. Al triage, non essendo un caso di particolare gravità, gli era quindi stato assegnato un codice verde, con l’inevitabile allungamento dei tempi d’attesa. Proprio nel momento in cui il medico si è avvicinato per visitarlo, l’uomo lo ha aggredito fisicamente con violenza:
Secondo la ricostruzione diffusa, infatti, il medico è stato preso a schiaffi in pieno volto. Sul posto sono intervenuti sia i colleghi della vittima dell’aggressione che, successivamente, le forze dell’ordine. Fortunatamente, il medico non ha riportato gravi lesioni ma l’episodio getta inevitabilmente un’ulteriore ombra sui rischi che gli operatori sanitari devono subire ogni giorno sul luogo di lavoro. Una riflessione avvalorata dal fatto che soltanto circa 24 ore prima, infatti, un altro paziente – un soggetto affetto da problemi psichiatrici, sempre ricoverato al “Vito Fazzi” – aveva rovesciato e distrutto un armadietto di medicinali:
Anche in questo caso, solo per pura fortuna non sono stati registrati feriti. Resta quindi la preoccupazione per medici ed infermieri salentini cui clima del luogo di lavoro appare sempre più teso nelle corsie d’ospedale. Per il Dg dell’ospedale si tratta di “aggressioni e minacce non sono più così rare e mettono a dura prova la vita lavorativa nelle strutture di emergenza”.
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