In Puglia cadono “blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis”, ingenti i danni all’agricoltura

E’ finita una estate che si classifica dal punto di vista climatologico al primo posto tra le più calde mai registrati nel pianeta, con il cambio di stagione che sta portando il maltempo in Puglia che si è abbattuto a macchia di leopardo su oliveti, vigneti e ortaggi, con grandinate, nubifragi, frane, smottamenti, campi allagati e alberi spogliati dalla violenza di vento e acqua. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione all’ondata di maltempo con grandine e tempeste d’acqua che si è abbattuta in provincia di Bari sull’area nord con epicentro a Terlizzi e in provincia di Foggia a San Severo, Lucera, San Nicandro Garganico, Pietramontecorvino e Torremaggiore.

La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti regionale – è la più dannosa per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine – spiega la Coldiretti – colpisce i frutticini proprio nei primi giorni di formazione in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

Con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 1,15 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Negli ultimi 5 anni a causa degli eventi catastrofali sono andati persi in Puglia 200 milioni di quintali di cibo, per cui serve una stretta – conclude Coldiretti Puglia – sugli strumenti innovativi sia di investimento che di agricoltura digitale per tutelare prodotti agricoli e agroalimentari e reddito delle imprese, dopo che in 10 è andato perso il 30% delle aziende agricole in Puglia che scontano lo scotto degli alti costi di produzione, del clima pazzo, della concorrenza sleale, in uno scenario aggravato deli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che hanno fatto aumentare i costi di produzione delle aziende agricole con un impatto devastante sui bilanci, ma anche sulla spesa dei consumatori.

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