Bari: identificata ed arrestata la “ladra con il panno” che rubò 45mila euro di preziosi in gioielleria

Niente da fare per i ladri di gioielli – anche quando riescono inizialmente a farla franca attraverso metodi ben congegnati per commettere furti di alto valore – incastrati dagli efficaci metodi investigativi nonché dagli strumenti tecnologici, anche in questo caso rivelatisi utili alla risoluzione del caso:

Un esempio lampante è rappresentato dal recente arresto di una donna che, lo scorso mese di agosto, era riuscita ad impossessarsi di 50 collane in oro – del valore di circa 45.000 euro – da una nota gioielleria barese, con la scusa di essere interessata all’acquisto di alcuni preziosi. Stando a quanto è stato possibile constatare osservando le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, la donna, con volto parzialmente coperto da tessuto e occhiali, in un attimo di distrazione della lavoratrice con la quale stava conversando, aveva poggiato un panno sopra i gioielli, trascinando con se i prodotti di alto valore e allontanandosi, facendo credere di voler tornare per concludere l’affare. Solo all’arrivo di una cliente – stavolta vera – il titolare dell’attività commerciale si era poi accorto di non avere più con se le collane, allertando i militari dell’Arma dei Carabinieri. Da quel momento sono scattate le indagini:

L’indentificazione di Margot – così ribatezzata la ladra nel quartiere Libertà di Bari, in riferimento alla compagna del ladro fittizio di “Lupen” – si è rivelata impegnativa ma è terminata con successo, grazie, evidentemente, anche al sistema a circuito chiuso che ha permesso ai militare di migliorare le indagini. Una volta identificata, la donna si è rivelata essere una 36enne residente nel capoluogo pugliese, con precedenti per furto e truffa oltre che già nota per una relazione avuta con un noto pregiudicato del posto. Oltre che all’arresto, la donna verrà sottoposta ad interrogatorio di garanzia mentre le indagini dei Carabinieri proseguono: al momento, non sarebbe esclusa l’ipotesi della presenza di possibili complici che potrebbero aver sostenuto a distanza la donna nell’operazione di furto.

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