5g: mentre in Puglia i cittadini protestano per l’aumento delle antenne, il Governo ne innalza la potenza consentita

Il Governo sarebbe tutto impegnato nell’innalzamento dei limiti elettromagnetici e questo preoccupa moltissimo i cittadini andriesi, avvolti in un vero e proprio recinto di antenne che nascono e crescono come funghi, incontrollate. Alla notizia dell’approvazione da parte della IX Commissione del Senato dell’emendamento al Ddl Concorrenza, che consentirebbe l’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici nonostante la contrarietà, le osservazioni e le azioni della comunità scientifica, del mondo associazionistico e dei cittadini, le Associazioni andriesi si esprimono con grande preoccupazione, vista la contaminazione esistente in città. Esattamente come ha fatto Legambiente nazionale, ad Andria gli Attivisti dell’Associazione di Impegno Civico “Io Ci Sono!”, attraverso l’Ufficio di Presidenza dell’Attivista Sociale Savino Montaruli, dichiarano:

“l’innalzamento dei limiti elettromagnetici che supererebbero di gran lunga gli attuali 6 V/m, fino a raddoppiarli, preoccupa giustamente i cittadini che da anni assistono ad uno scempio determinato dall’assenza di qualunque azione amministrativa locale finalizzata alla razionalizzazione, prevenzione e pianificazione degli impianti in città. I provvedimenti che si starebbero approvando in questi giorni, in queste ore, fanno registrare silenzi preoccupanti ed una rassegnazione inaccettabile. Coloro che, amministratori comunali in primis e mondo allineato, fino ad oggi hanno “rassicurato” trincerandosi dietro la giustificazione che le emissioni rientravano nei limiti che ora saranno superati abbondantemente dalle nuove norme, cosa diranno a tutti i cittadini che si troveranno “ingabbiati” nella nuova rete di emissioni con quei nuovi livelli disastrosi? Cosa ne sarà della salute pubblica già fortemente compromessa? E l’effetto accumulo con altri fattori di rischio come le emissioni degli agenti inquinanti aerodispersi, quali risultati darà? Quali effetti procurerà in una città così sovraesposta e senza alcun provvedimento di dissuasione, di prevenzione o di limitazione dei fenomeni inquinanti? Anche un certo mondo scientifico e sanitario silente dovrebbe far sentire forte la propria voce di fronte a questa scellerata scelta che va a penalizzare la popolazione mentre arricchisce ancor di più il business dei grandi gestori. Come si fa a non prendere in considerazione la corposa letteratura scientifica che ha chiaramente affermato e confermato la correlazione tra l’esposizione ai campi elettromagnetici artificiali emessi da apparati radioelettrici e l’insorgenza di tumori, deficit di attenzione e disturbi della memoria, malattie neurodegenerative, disturbi cardiovascolari, rischi per la fertilità maschile e femminile e tanti altri danni anche al DNA, come riportato in alcuni report scientifici?” – si chiede Montaruli che conclude:

“Tornando alla nostra città di Andria stiamo attenzionando i nuovi impianti di Via Lagnone Santa Croce e di via Monte Faraone. Mentre dall’Amministrazione comunale erano giunte rassicurazioni in merito alla sospensione delle attività di installazione dei nuovi impianti, la realtà, invece, è ben diversa e i residenti, gli imprenditori, le strutture sanitarie presenti in zona sono allertate e stanno protestando contro questi nuovi impianti in aree già fortemente contaminate dove altri grossi impianti sono già presenti e preoccupano chi subisce tali presenze. I residenti di via Lagnone Santa Croce, inoltre, continuano a chiedersi se quella nuova installazione provenga da altra zona quindi un’aggravante su cui gli stessi residenti, riuniti in Comitato spontaneo e sostenuti dalla nostra Associazione, intendono andare fino in fondo, arrivando fino al Prefetto cui saranno inviate le note informative e chiesto un incontro urgente. Una situazione disastrosa che potrebbe diventare esplosiva ora che quei cittadini, sino ad oggi “rassicurati” sulle emissioni, si troveranno di fronte ad una situazione radicalmente mutata. Chissà se i silenti ed accondiscendenti si staranno ponendo domande o continueranno a fare finta che il problema non esista o non riguardi anche loro” – conclude Montaruli.

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