Puglia: imprenditori uccisi, dopo oltre 20 anni trovate delle ossa in un pozzo a Brindisi

Alcuni resti ossei, oltre ad una cinta ed un paio di scarpe, sono stati trovati sul fondo di un pozzo indicato dal detenuto (in carcere dal 3 marzo del 2022) attualmente accusato di avere ucciso, con l’aggravante del metodo mafioso, due imprenditori entrambi operanti nel settore del commercio delle pentole e degli articoli per la casa:

Stando a quanto si apprende, l’arrestato, corso del processo a suo carico, avrebbe dichiarato di aver solo “distrutto il corpo”, negando invece di essere il responsabile dell’uccisione di una delle vittime, uccisa nel 2000. Nell’ispezione dei vigili del fuoco nella zona industriale di Brindisi, oltre agli agenti di Polizia, erano presenti i giudici della Corte d’assise. Il cadavere dell’altra vittima – uccisa invece nel 2001 – fu rinvenuto in un’area di servizio dismessa sulla circonvallazione di Brindisi, all’altezza del rione Sant’Elia. I resti umani individuati nella zona industriale verranno sottoposti ad analisi specifiche per verificare se appartengono realmente alla persona.

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