Le orme di dinosauro carnivoro di Molfetta sono state ritrovate in una cava di pietra calcarea, databili al Cretaceo inferiore, circa 110 milioni di anni fa. Il sito è ancora in fase di studio, ma è considerato uno dei siti paleontologici più interessanti d’Italia. Nel mese di dicembre del 2023, un’importante novità è stata resa nota sui social dall’Università di Bari:
Come è possibile constatare osservando una delle fotografie diffuse dal gruppo di ricerca sulla pagina social della sezione geologia dell’Uniba, l’esemplare è stato identificato come paratipo di “jurabrontes melphicticus“, specie già menzionata in un precedente studio scientifico. In particolare, le orme di carnosauro di Molfetta sono tra le più grandi di teropode mai ritrovate in Italia e sono state attribuite a un dinosauro carnivoro bipede, un carnosauro di medie dimensioni. Queste orme sono di grande importanza scientifica perché forniscono informazioni sulla morfologia e le dimensioni di questi dinosauri predatori e smentiscono, di fatto, che la Puglia fosse a quei tempi totalmente sommersa dalle acque: rispetto a quanto detto in passato, le recenti teorie parlano infatti di arcipelaghi di isolotti tropicali dove vivevano specie di dinosauri più piccole rispetto a quelle continentali (soggette evidentemente al fenomeno del nanismo insulare). Ulteriori orme di teropode di dimensioni più piccole, nonché di Thyreophora (gruppo che include gli anchilosauri corazzati) nonché dinosauri vegetariani dal collo lungo (nello specifico, sauropodi di possibili sottogenerei di titanosauridi e cetiosauridi) sono state scoperte negli ultimi anni anche nel territorio del vicino comune di Bisceglie (nella provincia di Barletta-Andria-Trani), come ricordato in molteplici interventi dall’ingegnere aereonautico Alfredo Logoluso (che ha collaborato per la stesura di uno studio scientifico consultabile qui: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0031018208005725). In precedenza, PugliaReporter.com aveva dato ampio spazio anche alle presunte impronte di dinosauro ubicate lungo la costa rocciosa tra i territori di Trani e Bisceglie (tra le località di “Le Conche” e “Matinelle“, anch’esse da tempo note a paleontologi e geologi). Le impronte sarebbero tutte coeve: periodo geologico di riferimento è l’Aptiano che nella scala dei tempi geologici, rappresenta il quinto dei sei piani o età in cui è suddiviso il Cretacico inferiore, la prima epoca dell’intero periodo Cretacico. L’auspicio è che anche le impronte fossili di Molfetta possano presto essere ulteriormente tutelate mediante un intervento istituzionale ad hoc ed inserirsi in un potenziale circuito turistico-culturale-museale.
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Fonti:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S019566712200252X
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0031018208005725
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