Puglia, l’accusa: “emesse fatture false per bonus edilizi”, scatta sequestro milionario a San Pietro Vernotico

Ammonta a sei il numero delle persone indagate, tra cui i titolari due imprese, un commercialista ed altri tecnici, nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica di Brindisi riguardante una presunta truffa legata a bonus edilizi, che ha fatto scattare anche un’operazione di sequestro che ammonta in totale a circa quattro milioni di euro tra crediti d’imposta, beni immobiliari e disponibilità finanziarie sui conti correnti:

I sei soggetti in questione risultano al momento indagati a vario titolo per indebita percezione di erogazioni pubbliche, emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti e reati di falso in concorso. Stando a quanto si apprende, l’attività investigativa è cominciata nel 2022, avviata dalla Guardia di finanza a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi e interessano le attività di rifacimento delle facciate degli edifici che decine di clienti che avevano appaltato a due imprese (una costituita come ditta individuale e l’altra come società a responsabilità limitata) entrambe riconducibili alla stessa persona:

Secondo l’accusa le due imprese avrebbero emesso, fatture false per documentare i lavori che in realtà non sarebbero mai stati eseguiti, mediante l’uso di false attestazioni (visti di conformità di regolarità formale della documentazione rilasciati da un commercialista) e false asseverazioni sulla congruità di spese non sostenute, rilasciate da geometri, il titolare delle due imprese, concedendo ai propri clienti lo sconto in fattura si sarebbe fatto cessionario, accettandoli, dei crediti di imposta maturati da questi clienti committenti dei lavori.

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