Bari: “avvistato un lupo al San Paolo”, ma gli “sciacalli da tastiera” che fanno allarmismi sono molto più pericolosi

Sta facendo molto parlare di se la notizia dell’avvistamento (o presunto tale) di un esemplare di lupo che, secondo quanto riportato da alcune fonti telematiche, sarebbe stato avvistato nella zona del quartiere San Paolo di Bari, lì dove sono stati segnalati anche numerosi esemplari di cinghiali. Il tutto si verifica a distanza di poche settimane dalla comunicazione diramata dall’amministrazione comunale del vicino comune di Bitetto, che, in merito a precedenti avvistamenti, ricordava ai cittadini di agire in maniera razionale, tenendo conto del fatto che il lupo è pur sempre una specie protetta che va tutelata.

Fortunatamente, dunque, gli amministratori di Bitetto hanno avuto la lungimiranza (a nostro modesto avvisto, per nulla scontata) di appellarsi all’intelligenza umana e alle regole previste dalla Legge italiana ed europea, evitando così di diffondere messaggi dal contenuto allarmistico che invece si diffondono sui social e che forse vengono condivisi da taluni soltanto per catturare l’attenzione, senza migliorare la situazione. Occorre tener conto del fatto che i lupi non rappresentano un pericolo diretto per gli esseri umani, visto che gli ipotetici attacchi non sono noti in tempi recenti. Si tratta di animali selvatici che, alla vista degli esseri umani, preferiscono quasi sempre dileguarsi. Le uniche creature domestiche che possono essere attaccate da questi animali sono i cani, le pecore, le capre e altri animali da fattoria. E’ responsabilità dell’uomo, dunque, tutelarli ospitandoli in strutture adeguate per il riposo notturno, evitando di lasciarli incustoditi. Tutto ciò va poi sempre tenuto in considerazione che è facile per la gente inesperta confondere un cane di razza lupo cecoslovacco in un “finto” lupo, senza tener conto della reale possibilità dell’esistenza di ibridi tra cani e lupo. La presenza del lupo nell’entroterra barese è comunque da considerarsi nella norma, vista la presenza del vicino Parco dell’Alta Murgia e del Parco di Lama Balice. Il vero problema resta dunque la corretta sensibilizzazione della popolazione umana e non la presenza di un animale tipico del territorio. Ricordiamo che, chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516 per il cosiddetto reato di procurato allarme. Chi si occupa (o vorrebbe occuparsi) di informazione dovrebbe prendere sempre le distanze da ricostruzioni allarmistiche e dannose per la popolazione. A far paura non dovrebbero essere i lupi ma, piuttosto, quegli “umani” che che per un “click” in più si comportano da sciacalli, prendendosi gioco dei loro stessi followers. Ma abbiamo troppa stima per i nostri lettori per non pensare che non basteranno titoloni dal contenuto allarmistico per inquinare le menti delle persone sensibili alla vita animale.

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