La notizia dell’ennesimo femminicidio, che ha visto una 43enne – di origini pugliesi ma residente in Sudamerica – uccisa a bastonate dal marito e poi sotterrata nel giardino di casa, è sconvolgente e lascia attoniti:
Secondo la ricostruzione, la coppia, che viveva ad Araquiri da dieci anni, avrebbe vissuto una relazione turbolenta, tanto che era stato emesso un divieto di avvicinamento nei confronti del marito. La brutalità del crimine, commesso proprio da colui che avrebbe dovuto amarla e proteggerla, rende ancora più tragica la vicenda. Il dolore e lo sgomento della comunità di Santa Caterina, in Brasile, dove la donna viveva – originaria del foggiano – con la sua famiglia dopo la morte del padre, sono palpabili. Ancora più straziante è il pensiero che la donna abbia dovuto affrontare tutto questo da sola, lontano dai suoi affetti più cari. La confessione dell’assassino, avvenuta solo dieci giorni dopo il delitto, aggiunge ulteriore dolore e sofferenza a questa tragedia:
Ogni femminicidio rappresenta una ferita profonda per la nostra società e un monito a non abbassare mai la guardia contro la violenza di genere. È necessario un impegno costante da parte di tutti, istituzioni e cittadini, per contrastare questa piaga che miete vittime innocenti e provoca un dolore immenso. Esprimiamo la nostra più sincera condoglianze alla famiglia e agli amici di Antonella, e ci uniamo al loro dolore in questo momento di immenso dolore. Non possiamo più tollerare la violenza contro le donne. È necessario un cambiamento radicale nella nostra società per estirpare questa cultura di odio e sopraffazione.
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