Perché i ricercatori di Bari stanno studiando i serpenti per prevedere i terremoti

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Alcuni ricercatori dell’Università di Bari stanno studiando i comportamenti dei serpenti per prevedere i terremoti, ritenendo che questi rettili possano essere in grado di percepire i cambiamenti elettromagnetici e sismici che precedono un evento sismico. Diversi studi hanno osservato un comportamento anomalo nei serpenti nei giorni precedenti un terremoto:

Ad esempio, durante la festa di San Domenico Abate a Cocullo, in Abruzzo, è stato notato che i serpenti sacri emergevano dalle loro tane in massa alcuni giorni prima del terremoto dell’Aquila del 2009. Queste osservazioni hanno portato i ricercatori a ipotizzare che i serpenti possano essere utilizzati come una sorta di “sistema di allerta precoce” per i terremoti. Per questo motivo, il team di ricerca dell’Università di Bari, in collaborazione con il Max Planck Institute, ha avviato un progetto chiamato Icarus. Il progetto Icarus ha l’obiettivo di studiare il comportamento dei serpenti in condizioni controllate, al fine di comprendere meglio come questi animali reagiscono ai cambiamenti sismici e elettromagnetici. I ricercatori sperano di poter utilizzare queste informazioni per sviluppare un sistema in grado di rilevare i segnali precursori dei terremoti e allertare la popolazione in tempo utile. È importante sottolineare che la ricerca è ancora in fase iniziale e non ci sono ancora prove definitive che i serpenti possano effettivamente prevedere i terremoti. Tuttavia, gli studi condotti finora sono promettenti e potrebbero portare a nuove e importanti scoperte nel campo della sismologia. L’osservazione di una attività anomala dei serpenti in occasione del terremoto dell’Aquila nell’Aprile 2009 ha dato l’input per intraprendere una ricerca alquanto originale.

Il dr Gianpaolo Montinaro, biologo, specializzato in erpetologia, insieme al dottor Ernesto Filippi e al veterinario Pasqualino Piro sono da 12 anni impegnati nel monitoraggio dei serpenti nell’ambito della festa dei serpari di Cocullo. Si tratta di una festa sacro Pagana in cui i serpenti sono catturati in natura dai serpari e portati in processione sulla statua di San Domenico (protettore dai morsi dei serpenti e dei cani con rabbia). La festa si celebra da più di cinquecento anni in primo maggio quando, dopo la processione, i serpenti sono rilasciati in natura per essere catturati l’anno successivo. Dall’anno scorso al gruppo di ricerca dei colleghi Montinaro e Filippi si sono uniti, per studiare i parassiti tipici dei serpenti italiani e quelli potenzialmente trasmissibili all’uomo, i proff. Jairo Alfonso Mendoza Roldan e Domenico Otranto, parassitologi presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro:

“Lo studio, pubblicato su un’importante rivista che si occupa di malattie neglette dell’uomo, è stato occasione di entrare in un mondo magico, fatto di storie e narrazioni, in una dimensione sacro-profana dai contorni fiabeschi, nel piccolo borgo di Cocullo”. Così il Prof. Mendoza Roldan, docente Colombiano ormai italiano di adozione, esperto di medicina erpetologica e parassitologia che ha lavorato per otto anni nel più grande centro per la preparazione dei sieri antiofidici in Brasile (l’Istituto Butantan di San Paolo) ed è attualmente responsabile di un progetto di ricerca che riguardante una nuova Leishmania ritrovata nei gechi, nell’uomo e nel cane, in Italia. Tra qualche giorno, sulla base dell’esperienza fatta a Cocullo nel 2023, in collaborazione con il Dr Martin Wikelski, direttore del Dipartimento del Comportamento animale e la ricercatrice Uschi Müller del Max Planck Institute (Mpi) sarà avviato uno studio sulla sensibilità dei serpenti ai movimenti sismici nell’ambito del progetto mondiale Icarus (International Cooperation for Animal Research Using Space). Il progetto si basa sull’osservazione dei movimenti e dei comportamenti di numerose specie animali in relazione ai disastri naturali, quali il terremoto. Jairo Mendoza sarà il responsabile dell’innesto di un piccolo trasmettitore in alcuni esemplari di cervone (Elaphe quatuorlineata) a Cocullo per permetterne il monitoraggio delle attività sismologiche, attraverso una tecnologia satellitare. Inoltre saranno continuate le attività di monitoraggio della salute dei serpenti nel loro ambiente naturale.

Ulteriori approfondimenti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10911609/pdf/pntd.0011973.pdf

Fonte: https://www.uniba.it/it/ateneo/rettorato/ufficio-stampa/comunicati-stampa/anno-2024/studiare-i-serpenti-per-prevedere-i-terremoti-max-planck-institute

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