Castel del Monte prima del restauro, le straordinarie foto d’epoca

Il sito web VideoAndria.com ha condiviso con i suoi lettori un viaggio indietro nel tempo di molti anni, quando Castel del Monte non era ancora un visitatissimo castello riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco ma un rudere, danneggiato dall’incuria e dall’abbandono a distanza di secoli dall’edificazione voluta dal visionario imperatore Federico II di Svevia. Nel 1876 il castello, in condizioni di conservazione estremamente precarie, venne infine acquistato (per la somma di 25000 lire!) dallo Stato italiano, che ne predispose il restauro a partire dal 1879. Era il 1928 il restauro diretto dall’architetto Quagliati rimosse il materiale di risulta all’esterno di Castel del Monte e demolì parte delle strutture pericolanti, ricostruendole in seguito per dare al castello un aspetto “ringiovanito”; questo non ne arrestò il degrado e si dovette procedere a un ulteriore restauro tra il 1975 e il 1981. Qui sopra, la foto di Castel del Monte così come si presenta oggi. Qui dotto le foto d’epoca (fonte: dall’archivio Bcs). Negli anni ’30, questo era ciò che un visitatore poteva ammirare avventurandosi nell’antico castello medievale, sito nel territorio di Andria:

Un altro scatto fotografico conferma come anche parte della pavimentazione fosse in condizioni ben differenti da quelle odierne:

Fonte: Archivio Bcs

 

Una terza fotografia:

Particolare di una parte della parete del cortile interno, in condizioni ben diverse da quelle attuali:

Ecco come si presentava il portale d’ingresso a quei tempi:

Un dettaglio della stessa fotografia rivela un testo riportato su di essa che dimostra l’esistenza di visite per turisti già in quel periodo:

Fonte: Archivio Bcs

A proposito del portale d’ingresso e delle sue scalinate: nei primi interventi del XX secolo, nel corso dello scavo finalizzato a ripristinare l’antica livellatura d’accesso, riemersero i resti delle due vecchie scalinate, confermando le ipotesi avanzate già in precedenti lavori di fine ‘800 (quando l’architetto Bernich notò la caratteristica impostazione delle rampe). La scoperta risultò importante dal punto di vista della strategia riguardante l’ambizioso restauro che forse potrebbe aver convinto gli architetti di allora a scegliere di introdurre due nuove scalinate (rispettando quindi lo stile originale di costruzione) anziché preferire la costruzione di una nuova scalinata centrale:

E’ bene anche ricordare come, all’epoca, Castel del Monte, diversamente da oggi, non fosse circondato dalla pineta ma sporglio degli alberi, introdotti nei decenni successivi attraverso un programma di rimboschimento che però non rispettò evidentemente le condizioni originarie del luogo (furono infatti piantumate molte specie di conifere, come pini e moltissimi cipressi di cui soprattutto varietà straniere a cono largo, invece di preferire la reintroduzione delle querce, tipiche del territorio murgiano, così come ricordato in più occasioni su VideoAndria.com dall’attivista ecologista andriese Nicola Montepulciano). Soltanto negli ultimi anni, si registra il ritorno delle querce. La foto risalente ad un periodo antecedente al primo rimboschimento (avvenuto tra gli anni ’50 e gli anni ’60):

Fonte: Archivio Bcs

Nel 1996 l’UNESCO lo ha inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità per il rigore matematico ed astronomico delle sue forme e per l’armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell’antichità classica, tipico esempio di architettura del medioevo. Concludiamo con alcune foto d’epoca che rivelano l’aspetto esterno di Castel del Monte:

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Fonte: www.videoandria.com