Aqp, Regione replica al Governo: “l’acqua deve restare pubblica nel rispetto del referendum del 2011”

Il meccanismo disegnato dal Consiglio regionale per mantenere pubblica la gestione del servizio idrico integrato potrebbe contenere «rilevanti profili di incostituzionalità», perché potrebbe essere non rispettoso degli (stretti) vincoli di legge in materia di affidamento in-house secondo ministero degli Affari regionali del Governo che potrebbe quindi chiedere presto l’impugnazione della legge regionale. In relazione alle informazioni diffuse intorno alle iniziative del Governo nazionale sulla legge regionale “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio Idrico Integrato”, il presidente della Giunta regionale pugliese e il vicepresidente e assessore alle risorse idriche inoltrano la seguente nota:

“La volontà della Regione Puglia è che l’acqua rimanga pubblica, così come deciso dagli italiani nel referendum. La legge regionale approvata il 15 marzo scorso dal Consiglio regionale pugliese infatti ha la finalità di custodire la gestione dell’acqua pubblica, affidandola a tutti i Comuni pugliesi, per dare conseguenza non retorica alla volontà di oltre 26 milioni di italiani che si sono espressi nel referendum popolare del 2011 sull’acqua bene pubblico e per valorizzare una realtà industriale di dimensione europea come Acquedotto Pugliese oggi di proprietà al 100 per cento della Regione Puglia. La legge recante “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio Idrico Integrato”, approvata a larga maggioranza, predispone le condizioni affinché l’Autorità Idrica Pugliese possa scegliere la soluzione migliore nell’esclusivo interesse dei cittadini pugliesi e, fra le soluzioni possibili, c’è anche quella dell’affidamento a una società in-house partecipata, appunto, dagli enti locali, preservando, così, la totale natura pubblica della gestione dei sevizi idrici. Sulle questioni tecniche, evidenziate dal Ministero degli Affari europei e del Sud e dal Ministero della Giustizia, sono al lavoro gli uffici regionali per i chiarimenti utili all’interlocuzione più proficua con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Siamo aperti e disponibili a un confronto politico con il Governo, che auspichiamo possa svolgersi con lo spirito cooperativo richiesto dalla Costituzione e nel rispetto di una scelta democratica maturata in un percorso complesso, finalizzato a rafforzare la natura pubblica del bene acqua, attraverso una gestione egualmente pubblica”.

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