Bari città “glifosate free”? Serve impegno dei candidati Sindaco

Dichiarare il comune di Bari glifosate free, ma serve anche una stretta sulla Food Policy di Bari per dare risposte ai cittadini che ancora non riescono ad accedere al cibo attraverso serie e concrete politiche del cibo locale che facciano arrivare i prodotti agricoli e agroalimentari dalle campagne in città. E’ quanto ha chiesto la Coldiretti presentando i 10 punti del Patto con i Sindaci, con il direttore regionale, Pietro Piccioni ed il presidente di Coldiretti Bari, Mirko Raguso, all’incontro con i candidati sindaci alle elezioni comunali di Bari, Vito Leccese sostenuto dal Partito Democratico, Europa Verde e 5 liste civiche, Fabio Romito del Centro Destra appoggiato da 10 liste e Michele Laforgia appoggiato da Movimento 5 Stelle, Partito Comunista Italiano e 4 liste civiche.

Bisogna favorire l’apertura di mercati contadini destinati alla vendita diretta degli agricoltori, incentivare anche la vendita dei prodotti di aziende agricole locali attraverso la grande distribuzione organizzata, ma in quest’ottica è necessaria la collaborazione sui temi di educazione alimentare, lotta agli sprechi, principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. Per educare le nuove generazioni al consumo consapevole, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche comunali i cibi locali e a km 0 che valorizzino le realtà produttive locali e riducano i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni, diffondendo i fondamenti della dieta mediterranea, ricostruendo il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermando il consumo del cibo spazzatura.

Nei mesi degli sbarchi di grano proveniente da Paesi Extracomunitari, con la dichiarazione di Comune glifosate free l’obiettivo è quello di tutelare la salute pubblica e l’ambiente affinché il territorio possa essere “libero” da pesticidi, all’interno di una politica di agricoltura sempre più sostenibile, ma va anche attivata una cortina di protezione contro i prodotti importati dall’estero, come il grano dal Canada trattato in preraccolta con glifosate secondo modalità da noi vietate, sostenendo le battaglie di Coldiretti per far valere il principio di reciprocità affinché tutte le importazioni rispettino tutti i criteri in termini ambientali sanitari e nel rispetto delle norme sul lavoro vigenti nella Ue.

Al centro dell’incontro anche la lotta alla Xylella che è arrivata alle porte di Bari, la sicurezza nelle campagne contro la criminalità nelle aree rurali e lo sviluppo di energia green, con il modello vincente proposto da Coldiretti che l’amministrazione comunale deve impegnarsi a sostenere di una transizione energetica che veda le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentano di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio, bloccando il consumo di suolo causato dal fotovoltaico a terra.

Salute e ambiente, con la salvaguardia nelle scelte di programmazione urbanistica delle aree a vocazione agricola – ha chiesto Coldiretti Puglia – evitando la loro destinazione ad attività extra-agricole, facilitando il raggiungimento del cosiddetto “saldo zero” di consumo di suolo agricolo. In questa ottica occorre dotarsi di strumenti regolatori per la tutela del paesaggio e del territorio, anche al fine di arginare il possibile proliferare degli impianti fotovoltaici a terra, incompatibili con l’attività agricola, disciplinando ed ordinando il numero di interventi attuabili sul territorio comunale. Pianificazione e finanziamento di attività funzionali alla sistemazione – ha concluso Coldiretti Puglia – manutenzione e pulizia organica e periodica del territorio (viabilità ed ambiente rurale), pianificazione e cura del verde pubblico quale strumento fondamentale per la vivibilità di una città e la qualità della vita che ne deriva, con previsione di momenti di partecipazione attiva della cittadinanza nella tutela dell’ambiente e nella riqualificazione dei territori, con specifica attenzione a progetti volti a creare un ambiente favorevole.

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