In Puglia c’è un dolmen alto quasi due metri coevo di Stonehenge: il dolmen di Montalbano (Fasano) ha almeno 4000 anni. Un patrimonio da tutelare e riscoprire

Che la Puglia sia ricca di monumenti megalitici è risaputo anche ai turisti meno informati: dall’iconico dolmen “La Chianca” di Bisceglie (nella provincia di Barletta-Andria-Trani) ai numerosi dolmen della provincia di Lecce, la nostra regione è piena di questi antichissimi manufatti che precedono di gran lunga anche la costruzione delle piramidi egizie. Tuttavia, proprio a causa della ricchezza del patrimonio storico-archeologico, la Puglia custodisce anche dolmen forse meno conosciuti di altri cui valore storico-archeologico-culturale ed identitario non è certamente inferiore a quelli qui sopra menzionati. E’ il caso di un “gigante” situato nella “terra di mezzo” sito nelle campagne di Montalbano di Fasano (in provincia di Brindisi), e anticamente attribuito anche ad antichi riti magici, religiosi o funebri:

Storicamente conteso tra i territori di Cisternino e Fasano (in provincia di Brindisi), il dolmen è attualmente indicato nel territorio periferico di Fasano, precisamente nella frazione comunale di Montalbano (da qui il nome moderno del monumento). Tuttavia, prima di chiamarsi Dolmen di Montalbano, l’antichissimo manufatto era in precedenza indicato anche con il nome di “Dolmen di Fasano“, oppure erroneamente con il nome di “Dolmen di Ostuni“, e ancora di “Dolmen di Pescomarano” (dal nome di Pisco Marano, omonima contrada del vicino comune di Ostuni) e anche “Dolmen di Cisternino“: quest’ultima (erronea) denominazione è attribuita all’archeologo Michele Gervasio (Monteverde, 1877 – Torre a Mare, 5 dicembre 1961) il quale analizzò il dolmen dopo essere giunto dal vicino comune Cisternino nel secolo scorso. Inoltre, il dolmen è noto anche con il nome di “Tavola dei Paladini“. Successivamente, il dolmen fu ufficialmente indicato nel territorio di Fasano. A scanso di equivoci, tale precisazione è fatta solo per evitare confusione nel lettore e non per dannosi scopi campanilistici (essendo l’intero territorio pugliese ricco di monumenti megalitici meritevoli d’attenzione). E’ anche opportuno ricordare che, a distanza di poche centinaia di metri, nel comunicante territorio di Ostuni, sia da tempo nota una necropoli risalente all’età del Bronzo, situata in contrada Pisco Marano, nei pressi di lama difesa di Malta a testimonianza del fatto che in questa zona dell’entroterra della Provincia di Brindisi, migliaia di anni fa, vi erano insediamenti umani più o meno stanziali. Il dolmen di Montalbano di Fasano è imponente: fatto di due lastroni laterali in pietra calcarea larghi circa 1,50 m. e alti 1,70 che sorreggono un ulteriore lastrone di pietra tipica del territorio larga m. 2×3. Nelle descrizioni datate, inoltre, si parlava di monconi in pietra che farebbero pensare ad un dromos (passaggio per il dolmen) oggi andato perduto. Come già ricordato in un precedente approfondimento, il dolmen di Montalbano di Fasano risale probabilmente alla prima età del bronzo, ovvero attorno al IIIII millennio a.C.: si tratterebbe, quindi, di un dolmen vecchio di almeno quattromila anni e all’incirca coevo al celebre sito neolitico di Stonehenge (ubicato nello Wiltshire, nel Regno Unito). Sebbene sia riuscito a mantenersi ancora saldo nella struttura, (nonostante le manomissioni subite nel tempo, tra cui la recente scomparsa del dromos, il corridoio di accesso al monumento, oltre agli atti vandalici moderni) è ancora in piedi, necessitante di costante tutela. Sulle sue funzioni e sul suo scopo sono state elaborate svariate ipotesi legate a riti magici o religiosi, ad osservazioni astronomiche o al culto dei morti. Secondo una delle letture più accreditate, i dolmen (letteralmente “tavole di pietra”, dal bretone dol = tavola e men = pietra) erano altari sacrificali. Per altri studiosi si trattava invece rudimentali, ma imponenti, costruzioni sepolcrali. In questo senso il dolmen di Montalbano rappresenterebbe una delle prime testimonianze del culto dei morti nell’intera area circostante. Fonti indipendenti riportano come, a circa 35 metri di distanza dal Dolmen Montalbano, in direzione ESE (110°), sia presente anche una misteriosa struttura di forma approssimativamente triangolare: si tratta forse dei resti di un’antica tomba ad ipogeo che, qualora confermata dagli esperti, avvalorerebbe l’ipotesi che il dolmen potesse far parte di un antico complesso sepolcrale. A tutti gli appassionati di Storia antica della Puglia, consigliamo di cliccare “mi piace” e di seguire la Pagina Facebook.com/PugliAntica/. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni interessanti filmati diffusi sul web:

 

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Fonti:

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