Barletta: migranti senza fissa dimora nella ex teleferica, Cgil Bat: “ghetti e baraccopoli sono una vergogna in un paese civile”

“Il sindaco di Barletta convochi tutte le parti sociali ad un tavolo. C’è poco da capire, piuttosto è l’ora di intervenire perché è chiaro che c’è un problema strutturale legato all’accoglienza di cui noi sindacati ci siamo sempre interessati e abbiamo sempre denunciato, non lo scopriamo certo oggi che è diventato oggetto di attenzione da parte dei media nazionali. Tra l’altro sulla stampa locale, che ringraziamo per l’attenzione, abbiamo sempre acceso i fari sugli alloggi di fortuna di cui sono piene le nostre periferie, non solo Barletta, sia chiaro”. Il commento è del segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti dopo le polemiche sorte a Barletta sui senza fissa dimora della ex teleferica sulla litoranea di Ponente:

“Di storie come queste sono piene le città e noi sono anni che, soprattutto durante le più importanti campagne agricole, quella olivicola, quella dell’uva e del pomodoro invochiamo una seria politica di accoglienza verso queste persone, i braccianti delle nostre terre, invisibili li chiamano. Ma invisibili a chi? A chi non vuole vedere, forse. Non a noi. Denunce e richieste di incontro sistematicamente cadute nel vuoto. Oggi scopriamo invece che a Barletta, e non solo, c’è questo problema! Le baraccopoli e i ghetti sono una vergogna in un paese civile come il nostro. Spesso risultano essere luoghi dove si nascondono gli effetti della Bossi-Fini, legge che va cancellata subito, se davvero si vuole eliminare definitivamente il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento in agricoltura. Oltretutto perché il Comune di Barletta, in buona compagnia con altri enti, non ha attinto ai Fondi del PNNR nella misura prevista per il superamento dei ghetti e dello sfruttamento in agricoltura? Anche questo è un argomento che abbiamo più volte sollevato ma anche qui senza alcuna risposta. Le risorse del PNRR per il superamento dei ghetti ci sono e vanno subito utilizzate senza perdere altro tempo“, osserva il segretario generale che ha quindi concluso:

“Attendiamo un riscontro non solo dal Comune di Barletta ma anche dalla Prefettura della Bat affinché la discussione si allarghi anche alle organizzazioni sindacali perché noi che stiamo quotidianamente sul campo possiamo dare il nostro contributo per questa battaglia di civiltà”, conclude Riglietti.

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