L’orologio si è fermato alle 11:32, un istante che ha segnato indelebilmente la nostra storia. Un brivido gelido, un sospiro trattenuto, un nodo in gola: ogni anno, a questa ora, il tempo sembra fermarsi, ricordandoci una delle pagine più tristi del Molise. Ventidue anni fa, una scossa tellurica di magnitudo 6 scuoteva la nostra terra, trasformando in macerie la scuola elementare “Jovine” di San Giuliano di Puglia. Un comune molisano situato nelle immediante vicinanze al confine con la nostra regione:
In quei fatidici sessanta secondi, le speranze di un’intera comunità si frantumarono insieme ai muri dell’edificio. Bambini innocenti, pieni di vita e sogni, e la loro amata maestra, Carmela Ciniglio, rimasero intrappolati sotto le macerie, in balia di un destino crudele. Ore interminabili di scavi frenetici, di preghiere disperate, di lacrime che solcavano volti segnati dal dolore. Alla fine, il bilancio fu straziante: ventisette giovani vite spezzate, un’intera classe strappata alla vita. Le immagini di quella tragedia fecero il giro del mondo, scuotendo le coscienze e sollevando interrogativi sulla sicurezza delle nostre scuole, sulla prevenzione del rischio sismico. Da quel giorno, leggi e normative sono cambiate, ma le ferite nel cuore dei molisani restano aperte. Tante le riflessioni, le inchieste, le promesse, ma ancora tanto c’è da fare per onorare la memoria di quelle giovani vittime.
Oggi, nel giorno della commemorazione, le istituzioni e la comunità si stringeranno attorno ai familiari delle vittime, per ricordare e per impegnarsi a costruire un futuro più sicuro. Una seduta straordinaria del Consiglio regionale e una solenne manifestazione presso il cimitero e il Parco della Memoria di San Giuliano di Puglia saranno l’occasione per riflettere sulle lezioni apprese e per rinnovare il nostro impegno a non dimenticare. Le parole, a volte, sembrano impallidire di fronte a un dolore così profondo. Ma è proprio attraverso il ricordo, attraverso la condivisione del dolore, che possiamo trovare la forza per andare avanti, per costruire un futuro in cui tragedie come questa non si ripetano. A tal proposito, riportiamo qui sotto un approfondimento televisivo:
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