Soccorritrice del 118 morta sulla Turi-Putignano: revocati i domiciliari al sacerdote di Noci indagato per omicidio stradale

Il caso del sacerdote 54enne indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso, ha preso una nuova piega con la recente decisione del Tribunale del Riesame. Dopo aver accolto il ricorso presentato dalla difesa, il tribunale ha revocato gli arresti domiciliari, ma ha imposto al parroco l’obbligo di dimora nel Comune di Noci (in provincia di Bari). Questa decisione arriva in seguito alla tragica morte della giovane di 32 anni, avvenuta il 2 aprile scorso:

La 32enne, soccorritrice del 118, ha perso la vita mentre percorreva in moto la strada che collega Turi a Putignano, nel barese. Secondo le indagini, il sacerdote, alla guida della sua auto, avrebbe investito la giovane dopo che questa era caduta dalla moto. Nonostante la gravità delle accuse e i gravi indizi di colpevolezza confermati dal Riesame, il religioso ha sempre sostenuto di non essersi accorto di aver colpito una persona, credendo inizialmente di aver urtato una pietra. Dopo l’incidente, si sarebbe fermato in una stazione di servizio per verificare i danni al veicolo.

La morte della giovane ha lasciato un vuoto incolmabile tra i suoi cari e nella comunità, e il processo che seguirà sarà cruciale per fare chiarezza su quanto accaduto quella tragica notte. La speranza è che la giustizia possa fare il suo corso.

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