Il fratello di Peppino Impastato a Bisceglie: la storia intima del martire antimafia riecheggia tra le mura delle Vecchie Segherie Mastrototaro

Il 30 maggio, le Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie hanno ospitato un evento significativo che ha messo in luce la memoria attiva e consapevole di una delle figure più emblematiche della lotta contro la mafia: Peppino Impastato. A raccontare la sua storia è stato il fratello Giovanni Impastato, che ha presentato il suo nuovo romanzo “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino“, un’opera che offre uno sguardo intimo e inedito sulla vita e l’impegno civile di Peppino, assassinato il 9 maggio 1978 a Cinisi. L’evento ha registrato una notevole partecipazione di pubblico:

Peppino Impastato, a soli 30 anni, è stato ucciso per aver denunciato gli affari mafiosi, in particolare quelli legati al boss Gaetano Badalamenti. La sua figura è diventata un simbolo della lotta antimafia, e la sua morte ha segnato un momento cruciale nella storia italiana. Giovanni, nel suo racconto, ha voluto sottolineare l’importanza di mantenere viva la memoria di Peppino, non solo come un martire civile, ma come un esempio di resistenza e giustizia. Il libro di Giovanni Impastato si colloca a metà strada tra narrativa e biografia, offrendo un racconto dettagliato della vita di Peppino. Attraverso le pagine, il lettore potrà così immergersi nella storia familiare e nell’impegno civile di un uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta contro le mafie. L’evento, patrocinato dal circolo Arci “Oltre i confini e da Libera contro le mafie di Bisceglie, ha visto Giovanni discutere con Franco Papagni su vari aspetti della vita di Peppino, dai suoi ideali politici ai momenti chiave della sua esistenza. Uno dei temi centrali affrontati durante l’incontro è stato il periodo legato a Radio Aut, la radio fondata da Peppino, che divenne un importante strumento di denuncia contro l’abuso edilizio e le collusioni tra mafia, imprenditori e politici locali. Giovanni ha evidenziato come la mafia stesse sfruttando e devastando il territorio siciliano attraverso costruzioni abusive e progetti loschi, un problema che, purtroppo, continua a persistere. L’incontro con Giovanni Impastato ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sulle dinamiche sociali e politiche del tempo in cui visse Peppino. La sua testimonianza ha restituito lucidità storica a una vicenda emblematica, rinnovando l’importanza della memoria come strumento di consapevolezza collettiva. In un’epoca in cui le contraddizioni del presente sono ancora evidenti, la storia di Peppino Impastato continua a illuminare il cammino verso una società più giusta e libera dalla mafia. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link ad un breve filmato diffuso sui social dal Tgr Puglia:

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