Nella mattinata del 14 giugno 2025 il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bari ha sottoposto a sequestro preventivo una struttura occupante una porzione di circa 60 mq di area pubblica tutelata del centro storico di Sammichele di Bari, asservita all’esercizio pubblico denominato BRACERIA-OSTERIA “LA BRACE”. Il provvedimento cautelare, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, si è reso necessario a seguito di quanto accertato dai militari del reparto di specialità dell’Arma, che hanno constatato e documentato la realizzazione di una struttura in legno di notevoli dimensioni (costituita da una base d’appoggio con sovrastante tavolato, pilastri, travi, copertura e chiusure perimetrali), autorizzata dal Comune di Sammichele di Bari sul presupposto della “precarietà” e “amovibilità”, ma di fatto priva dei requisiti della provvisorietà, del facile smontaggio ed incompatibile con il carattere storico-artistico del contesto urbano in cui è inserita, peraltro annoverato fra i Borghi più belli d’Italia.
Tale opera ha inglobato l’area di rispetto dell’edificio storico in stile neoclassico a cui è affiancata, occultandone la vista, destinando lo spazio pubblico esterno – incluso fra i “beni culturali” immobili tutelati ope legis – al servizio di ristorazione e costringendo di fatto i passanti, fruitori della strada pubblica, ad attraversare l’area divenuta un’estensione del locale.
Nell’attuale quadro indiziario a carico dei tre indagati per violazioni di norme del “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” e del “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (committente, progettista e funzionario responsabile del settore tecnico comunale), suffragato dalle valutazioni tecniche della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Bari e dalla consulenza tecnica disposta in sede di indagini, il sequestro ha la finalità di contrastare la concreta situazione di pericolo, consistente nella possibilità che si aggravino o si protraggano le conseguenze dei reati per cui si procede, ovvero la realizzazione del manufatto in assenza di idonei titoli urbanistico-edilizi e l’esecuzione di opere illecite su beni culturali, impedendo – nel contempo – che si agevoli la commissione di altri reati.
In tale contesto di evidente illegittimità, attese le caratteristiche e le dimensioni della struttura e considerata la natura degli interventi e delle variazioni apportate finanche rispetto al progetto, il provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria mira a contrastare il possibile aumento del carico urbanistico e le ulteriori conseguenze dovute all’uso ed al godimento dell’opera abusiva al di fuori di ogni controllo prescritto in funzione della tutela degli interessi pubblici coinvolti, alla luce della portata dell’intervento edilizio nel suo complesso e della diversificazione dei suoi utenti. E’ importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che seguirà il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
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