Una vera e propria truffa quella perpetrata da diversi Centri di assistenza fiscale (Caf), e scoperta dai finanzieri del gruppo Pronto impiego di Bari nei territori di Bari, Adelfia, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cassano, Conversano, Gioia del Colle, Locorotondo, Mola di Bari, Monopoli, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Sannicandro di Bari, Terlizzi, Turi e Valenzano. Una truffa da circa 500.000 euro con 80 casi accertati dalla Guardia di Finanza.
In aluni Caf, infatti, le fiamme gialle hanno scoperto soggetti che attestavano fittiziamente la presenza sul territorio italiano di cittadini extracomunitari, garantendogli il diritto all’assegno sociale.
Per chi non lo ricordasse, i Caf sono soggetti qualificati e abilitati a effettuare intermediazione tra gli interessati e l’Inps, e i loro operatori, all’atto della compilazione della documentazione, hanno la qualifica di “Pubblico ufficiale”.
Le indagini della Guardia di finanza sono partite da una segnalazione acquisita durante il controllo economico del territorio. Nel corso di approfondimenti delle forze dell’ordine sono emerse irregolarità attraverso analisi delle risultanze acquisite con la consultazione delle Banche dati in uso al Corpo, comparate con le informazioni ricevute dall’Inps.
L’esito dell’operazione ha riportato numerose anomalie nelle comunicazioni originate dai Centri e dirette agli uffici previdenziali competenti. L’attività specifica delle fiamme gialle, denominata “Benefit”, ha permesso di accertare che, i richiedenti delle pratiche si trovavano all’estero al momento dell’attestazione della presentazione delle varie dichiarazioni.
36 operatori dei Caf coinvolti nelle indagini sono stati denunziati all’Autorità giudiziaria per le ipotesi di “reato di falsità ideologica commessa dal Pubblico ufficiale in atti pubblici e di truffa”.