Nuovo scandalo Regione Puglia: 23 milioni a due avvocati sulle teste degli agricoltori svantaggiati, blitz della Guardia di Finanza. Ecco come avrebbero agito

Un nuovo possibile scandalo economico sta attraversando la Regione Puglia in questo periodo. Stavolta parliamo di spese legali, per la cifra di 23 milioni a favore di solo due avvocati, a fronte di 3,6 milioni sborsati per indennità dovute dal 2006 a oggi:

Una talmente inusuale che anche  il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha depositato una denuncia su cui adesso è scattata l’inchiesta. Stando a quanto riportato anche da alcune fonti giornalistiche, lo scandalo sarebbe legato alle sentenze sulle indennità compensative a favore di agricoltori in zone svantaggiate, finanziata fino al 1998 con i soldi della allora Comunità Europea e poi sospesa per mancanza di fondi. Solo nel 2000, con evidente ritardo, la Regione ha provveduto a emanare una legge ad hoc, ma nel frattempo i ricorsi erano già partiti e la cosa si è trascinata fino ai giorni nostri.  A confermare la tesi potrebbe essere una verifica effettuata su una specifica procedura esecutiva dall’aria sospetta: quando la Regione ha depositato un atto di nomina formale per accedere al fascicolo, l’ente ha scoperto che la controparte aveva rinunciato.

Il presunto meccanismo truffaldino riguarderebbe una specifica strategia che prevedeva la procedura solo parziale delle avvocature della regione, in modo tale da rimandarla più volte La Regione Puglia pagava le spese ma non la sorte capitale), per cui gli avvocati ricominciavano da capo chiedendo il capitale non pagato, con gli interessi, con un nuovo ricorso che generava un nuovo decreto ingiuntivo per poche centinaia di euro e un nuovo pignoramento… Il tutto moltiplicato per centinaia, forse migliaia di volte che prevedevano spese dai 3000 ai 4000 euro. La Regione avrebbe così speso al 2006 26,5 milioni di euro, di cui 22,8 per spese legali e solo 3,6 milioni per l’indennità.