E’ stata sottoposta a sequestro preventivo la sede di Casapound a Bari. Lo ha disposto la magistratura barese. L’indagine riguarda l’aggressione del 21 settembre scorso compiuta da militanti del movimento nei confronti di manifestanti che avevano appena partecipato ad un corteo antifascista e antirazzista. Di quell’incontro si era detto molto e da entramibi gli schieramenti si era parlato di provocazioni ed atti insoliti. Alla fine, la Magistratura sembra abbia dato ragione agli oppositori di Casapound. Stando alla ricostruzione, nell’aggressione rimasero ferite 3 persone.Sono contestati i reati di “riorganizzazione del disciolto partito fascista” e “manifestazione fascista” ai militanti di Casapound indagati che sono trenta. Sette manifestanti antifascisti sono invece accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Le indagini della Digos della Questura di Bari sono state coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi. Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal gip del Tribunale di Bari Marco Galesi. Nell’attacco rimasero feriti Giacomo Petrelli di Alternativa Comunista, Antonio Perillo, assistente parlamentare dell’eurodeputata Eleonora Forenza (anche lei presente al momento dell’aggressione) e Claudio Riccio di Sinistra Italiana.
La ricostruzione dei fatti – Stando alle indagini della Digos la sera del 21 settembre dieci militanti di CasaPound, davanti alla sede di via Eritrea, “in esecuzione di un medesimo disegno criminoso giustificato dalla ideologia fascista” con “sfollagente, manubri da palestra, manganello telescopico, cintura dei pantaloni e con premeditazione, hanno causato lesioni personali ad almeno quattro manifestanti. Dopo l’aggressione un gruppo di manifestanti antifascisti, compagni delle vittime, avrebbero minacciato e colpito con calci, pugni e spintoni poliziotti e carabinieri intervenuti per sedare gli animi e contenere il tentativo di sfondamento del cordone”. Un video documenta gli episodi di violenza: