Soldi per insabbiare indagine, arrestato un finanziere a Bari

Il Tribunale di Bari ha condannato a due anni di reclusione (pena sospesa) un militare della Guardia di Finanza, accusato di aver chiesto denaro, 40mila euro, al marito di una consigliera regionale pugliese di centrosinistra per “addomesticare” e “insabbiare” un’indagine penale su corruzione e truffa all’ex Provincia di Bari in cui entrambi sono tuttora indagati. Come riporta il Tgr Puglia:

“I giudici hanno riqualificato il reato contestato da tentata concussione a tentata induzione indebita a dare o promettere utilità e lo hanno assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio. Il finanziere, arrestato per questa vicenda nel luglio 2015 e attualmente sospeso dal servizio, dovrà inoltre risarcire il marito della consigliera regionale, costituito parte civile, con una provvisionale di 2.500 euro. Stando all’accusa il militare, nel corso di vari colloqui con la presunta vittima, oggetto anche di registrazione da parte di quest’ultima, lo aveva ripetutamente informato sulle vicende relative al procedimento penale che coinvolgeva i coniugi (attualmente in fase di udienza preliminare) “ed aveva rappresentato la minaccia del danno conseguente all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di entrambi, manifestando la disponibilità ad addomesticare, nelle informative indirizzate alla Procura, gli elementi che a dire di Leone sarebbero stati acquisiti, così da insabbiare l’indagine ed evitare il nocumento all’immagine pubblica della moglie”.

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