Nelle prime ore della mattinata odierna si è conclusa l’operazione di Polizia denominata “Vishudda”, nell’ambito della quale, la Polizia di Stato, al culmine di una prolungata attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile di Ancona e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha sottoposto a sequestro penale n. 9 immobili adibiti a centri massaggi, ubicati in varie città, dove venivano sfruttate sessualmente giovani ragazze tutte italiane:
Tra questi immobili anche uno situato nella città di Barletta. Contestualmente, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, collaborati dalle Questure competenti per territorio, hanno eseguite misure cautelari personali coercitive nei confronti di 5 dei 6 indagati, ritenuti i componenti dell’organizzazione facente capo ad una coppia di origini pugliesi. L’operazione di polizia giudiziaria in parola, giunge a conclusione di un’articolata ed estesa attività investigativa, iniziata a fine anno 2017:
sviluppata attraverso plurimi presidi tecnici e riscontri dinamici fatti sul territorio nazionale dagli investigatori della Polizia di Stato, rimarcando un quadro univoco di concorso in sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di giovani ragazze italiane, organizzata e condotta stabilmente in 9 centri massaggi siti ad Ancona, punto di partenza dell’indagine, Faenza (RA), Curtatone (MN), San Giovanni in Marigliano (RN), San Benedetto del Tronto (AP), Pescara, Barletta e Bologna.
La coppia pugliese, un uomo di 40 anni e sua moglie che gestivano l’organizzazione, adescava le ragazze tramite annunci di offerte di lavoro su internet, e una volta incastrate le inducevano a prostituirsi, dopo un loro adeguato addestramento impartito all’interno di centri massaggi, dagli stessi promotori. Ad altre 3 donne italiane indagate, sono stati notificati i provvedimenti cautelari dell’Obbligo di Dimora, la sesta indagata, invece, è stata sottoposta a perquisizione delegata dalla Procura di Ancona.
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