Banca Popolare di Bari Commissariata, Governo lavora per il salvataggio

368 sportelli, presenti in 13 regioni, circa 3.300 dipendenti e circa 70.000 soci. Quetsa è Banca Popolare di Bari che adesso è stata commissariata da Bankitalia. Il governo dovrebbe versare 250 milioni in Mcc, che a sua volta li userà per l’aumento da 800 milioni-1 miliardo della PopBari, nel frattempo commissariata ieri sera dalla Banca d’Italia. Una specie di schema-Carige, che proprio ieri ha chiuso l’aumento di capitale.

La Banca ha chiuso il primo semestre del 2019 con una perdita netta di 73,3 milioni e un Cet1 del 6,22%, sotto il requisito del 9,45% fissato da Bankitalia. La semestrale vede inoltre rettifiche su crediti per 44,2 milioni. “Il governo deve assolutamente intervenire per salvare la Banca Popolare di Bari così come è accaduto per altre realtà del nostro Paese. Altrimenti assisteremo allo sgretolamento dell’intero tessuto economico della città e oltre 70 mila famiglie perderebbero i loro risparmi”. Ha dichiarato il sindaco di Bari e presidente nazionale Anci, Antonio Decaro. Dopo la richiesta di Decaro è arrivata la risposta del premier Giuseppe Conte:

“Per la prima volta ieri ho dovuto essere omissivo, l’ho fatto per non creare allarme con i mercati aperti e per il segreto d’ufficio. Perché in realtà ero stato avvertito della procedura di Bankitalia per il commissariamento della Popolare di Bari. Quindi mi scuso con tutti i cittadini”.Non tuteleremo nessun banchiere”, assicura Giuseppe Conte prima di aggiungere che sulla Popolare di Bari “interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica”. Il premier ha poi annunciato un cdm a breve sulla questione. Conte, dopo gli scontri all’interno della maggioranza (tra cui gli accesi dibattiti con Italia Viva sulla Popolare di Bari), sottolinea che non c’è “nessuna tensione, abbiamo chiarito, con Marattin ci siamo anche sentiti a telefono”. “Gli obiettivi sono condivisi”, assicura il premier.

Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, che all’Agi lancia il suo monito: “Bisognerà vigilare e fare in modo che questa banca rimanga una banca pugliese. Io temo quello che è successo in altri contesti, all’Agenzia delle Entrate, dove ad un certo punto quando la Lega, anni fa, governava, mandò via tutti i dirigenti pugliesi dell’Agenzia delle Entrate e li sostituì con i dirigenti del Nord. E da un minuto all’altro – ha sottolineato Emiliano – i nostri imprenditori forse anche in affanno, non conoscevano più nessuno all’Agenzia delle Entrate. Io mi auguro che non succeda la stessa cosa alla Banca Popolare”.

Oltre a Giuseppe Conte, dal governo arriva anche la voce di Luigi Di Maio che su Facebook scrive: “Se dobbiamo mettere soldi pubblici in una banca per evitare che saltino i conti correnti dei pugliesi, quella banca deve diventare di proprietà dello Stato per creare la banca pubblica per gli investimenti, che è un nostro obiettivo del programma del Movimento 5 Stelle e che tra l’altro è dentro il programma di Governo. Non faremo come qualcuno in passato con le banche Venete, che furono ripulite con i soldi degli italiani e poi furono regalate (al prezzo di un euro) ad altre banche”.