In Puglia il “masso sollevato da Ercole”: le leggende (ed il mistero svelato dalla Scienza) dei Massi della Vecchia (Giuggianello) le gigantesche pietre nel parco megalitico salentino – VIDEO

A distanza di millenni, continuano a far discutere i Massi della Vecchia, grossi blocchi calcarei di epoca miocenica la cui composizione calcarenitica ha favorito, tramite l’azione degli agenti atmosferici, la produzione di curiose e strane forme che la fantasia popolare ha associato, sin dall’antichità, a bizzarri nomi e leggende. Si tratta di enormi pietre facenti parte del vasto parco megalitico fatto anche di dolmen e menhir distribuiti principalmente tra i territori di Giurdignano, Giuggianello e Minervino di Lecce. Queste rocce sono situate sulla Collina dei Fanciulli e delle Ninfe, in due poderi denominati “Cisterna Longa” e “Tenenti“. I due massi più scenografici sono anzitutto il Furticiddhu della Vecchia:

Si tratta di un unico blocco monolitico la cui forma richiama la rondella di un fuso (“furticiddhu” in dialetto locale) che serviva per filare a mano la lana. Nella descrizione di Cosimo De Giorgi, la forma del monolite viene associata a un enorme fungo con cappello e peduncolo. Il monumento è legato alla preistoria locale e ad una leggenda che ricollega la sua origine ad Ercole. Infatti secondo lo studioso francese François Lenormant, è possibile identificare l’enorme masso con il “Masso oscillante d’Ercole” della leggenda di cui parla Aristotele nel “De Mirabilis Auscultationibus” (“Le Audizioni Meravigliose”). Il filosofo, infatti, sostenne che nella parte estrema della Japigia esiste una pietra tanto grande che sarebbe stata impresa impossibile trasportarla persino su un enorme carro. Ma Ercole, sollevatala senza alcuno sforzo, la gettò dietro le sue spalle ed essa si posò nel terreno in maniera tale che anche la semplice pressione del dito di un bambino sarebbe stata in grado di rimuoverla. Passiamo al “Letto della Vecchia“:

Si tratta di una grossa pietra calcarea di forma circolare posta su un basamento. La denominazione deriva dalla forte somiglianza ad un enorme giaciglio. Al monumento è legata la leggenda di una vecchia che trasforma in pietre chiunque non riesca a rispondere alle sue domande. Contrariamente, chi risponde correttamente riceve in dono un gallina con sette pulcini d’oro. Passiamo al “Piede d’Ercole“:

Si tratta di un monolite a forma di zampa di un grosso animale. Secondo la tradizione antica si tratterebbe dell’impronta del piede di Ercole. A tal proposito, riportiamo qui sotto alcuni link a video diffusi sul web:

Affascinanti immagini aeree diffuse su YouTube:

Infine, il link ad un interessante approfondimento Rai:

Fonte video: https://www.raiplay.it/video/2021/11/Il-Provinciale—Le-radici-ca-tieni—20112021-15094e6f-c0f5-4508-bc3c-356380504b64.html

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