Bari, una bimba a Babbo Natale: “fai tornare l’acqua a casa così mamma smette di piangere. I giocattoli non li voglio”

Una situazione che sta sfociando nel drammatico quella registrata negli ultimi mesi a Bari e anche in alcuni territorio limitrofi soprattutto per le famiglie sprovviste di serbatoi ed autoclavi: l’acqua non riesce a giungere correttamente nelle case e quando arriva è limitato ad un “filino” impossibile da utilizzare. In alcuni casi, l’acqua si presenta giallognola.

La riduzione della pressione idrica fa parte di un preciso programma di Acquedotto Pugliese per evitare sprechi dell’acqua visto il calo delle precipitazioni che negli ultimi mesi ha portato ad un considerevole e preoccupante diminuzione dei livelli degli invasi che forniscono acqua potabile in Puglia. Il tutto avviene mentre Pinuccio ha segnalato con un servizio la perdita di milioni di litri cubi ad una tubazione a Minervino Murge e mentre da anni è stato escluso inspiegabilmente un progetto che avrebbe portato acqua illimitata a tutte le famiglie grazie agli impianti di desalinizzazione (acqua dal mare), mai costruiti. Senza contare le proposte del riutilizzo dei reflui per l’irrigazione e persino per riportare l’acqua in stato potabile attraverso specifiche ricerche scientifiche. Le fonti alternative e definitive, dunque, ci sono, eppure si parla sempre e solo degli invasi “tradizionali” e ora che quell’acqua, a detta di qualcuno, sarebbe diminuita, si passa alla riduzione della pressione idrica con grandissimi disagi per le famiglie.

Non poche sono risultate le segnalazioni dei cittadini anche con foto e video  (a tal  proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui).

Nel frattempo, risultano grandi i disagi per le famiglie che per un motivo o per l’altro, non hanno e non possono subito effettuare i lavori di adeguamento per gli impianti idrici nelle proprie cause, creando notevoli disagi: l’acqua non si può bere, non si può tirare lo scarico della tazza, non è possibile docciarsi e nemmeno fare la lavatrice. Una vergogna per un paese civilizzato. Un dramma silenzioso che a volte sfocia con articoli di giornale, come quello diffuso nelle ultime ore su la Gazzetta del Mezzogiorno, dove è riportata una lettera rivolta a Babbo Natale scritta da una bambina del barese che chiede soltanto il ripristino dell’acqua al posto dei giocattoli per evitare che la mamma continui a disperarsi.

Mentre Acquedotto Pugliese continua a sostenere l’opzione riduzione idrica e l’aiuto alle famiglie con impianti a norma, ci sarebbe da chiedersi come mai molte famiglie non hanno impianti a norma e ora nemmeno l’acqua. Sarà magari che non hanno soldi immediati per sistemarsi gli impianti in poco tempo? Perché non discutere invece che costringere i bambini a fare lettere natalizie impensabili? Restiamo umani.