Trani: polistirolo cancerogeno nel mare “e qui vengono anche a pescare”

Nemmeno il tempo di rallegrarsi per la grande iniziativa di pulizia del fondale, che in poche ore siamo costretti a diffondere un’altra notizia, stavolta molto meno rassicurante: la presenza di polistirolo abbandonato in acqua sul lungomare di Trani. Non si tratta di piccoli frammenti ma bensì, ancora una volta, di grandi scatole in polistirolo abbandonate forse anche da chi il mare dovrebbe difenderlo quotidianamente (i pescatori). Non vogliamo fare dell’erba tutta un fascio e nemmeno puntare il dito contro qualcuno in particolare (visto che prove non ne abbiamo), tuttavia, dalla foto ricevuta nelle ultime ore da un cittadino indignato, non possiamo fare altro che constatare la presenza di questo materiale pericoloso, tossico e potenzialmente cancerogeno.

In realtà, si tratterebbe dell’ennesima conferma considerato il vecchio articolo dove con un breve ma significativo video segnalavamo la presenza di questo pericoloso materiale sempre sul lungomare tranese. Fenomeni simili sono stati segnalati anche nelle vicine comunità di Barletta e Bisceglie. Segnalazioni giunte spesso in redazione (a tal proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui). Inoltre è possibile inviare immagini all’indirizzo email redazione@pugliareporter.com.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche USA che, ha ribadito che lo stirene può provocare il cancro nelle persone. Lo stirene, per chi non lo sapesse, è l’elemento chimico chiave nella produzione di tazze, bicchieri e piatti di questo genere. Lo stirene (noto anche come stirolofeniletilene o vinilbenzene) è un idrocarburo aromatico. Il gruppo vinile legato all’anello aromatico è caratterizzato da un’elevata reattività, in quanto l’anello aromatico è in grado di delocalizzare cariche elettriche e elettroni radicalici mediante diverse forme di risonanza. Per questo motivo lo stirene ha facilità a polimerizzare. Lo stirene è stato riconosciuto ufficialmente come cancerogeno dal XII rapporto sui cancerogeni, pubblicato il 10 giugno 2011 dal Dipartimento Statunitense di salute, Programma Tossicologico Nazionale.

Questo materiale può essere facilmente scambiato per cibo dai pesci che mangiamo e la causa è sempre legata alle cattive abitudini dell’uomo: è davvero così impegnativo prendere quelle scatole e gettarle negli appositi contenitori? Ma ci siamo rimbambiti o cosa? Poi tutti pronti a lamentarsi delle malattie, dell’aumento della tassa rifiuti (che con l’indifferenziato e delle discariche di certo non potrà diminuire a causa dei costi che le amministrazioni dovranno coprire) e della mancanza di risorse nel territorio. A volte, forse, prima di dare la colpa alla politica, dovremmo tutti guardarci allo specchio e farci un esame di coscienza nel rispetto dell’ambiente e delle future generazioni. Per il momento resta la rabbia: