Duecento balneatori pugliesi, aderenti alla Confederazione nazionale dell’artigianato, utilizzeranno nei punti ristoro dei lidi in gestione solo sacchetti, posate e stoviglie biodegradabili, evitando l’utilizzo di prodotti monouso in plastica. L’ennesimo provvedimento contro il rischio inquinamento della plastica dopo le ordinanze registrate nelle Isole Tremiti e a Taranto. La Puglia si sta sempre piu’ avvicinando ad una politica ambientalista, finalizzata alla tutela del mare e quindi, inevitabilmente, anche per la nostra salute.
Un ottimo provvedimento se si pensa che nel solo mar Mediterraneo ci sono tonnellate di plastica sparse tra le cose ed i fondali che, attraverso le correnti marine, tendono sempre piu’ a sminuzzarsi in minuscoli pezzettini, a volte microscopici, che causano il triste e preoccupante fenomeno delle “lacrime di sirena“. Pezzettini microscopici che vengono troppo spesso ingeriti dai pesci che i nostri pescatori portano sulla terraferma. Dati che fanno rabbrividire se si pensa che, come ricordava GloboChannel.com, in alcune zone marittime del pianeta il numero della plastica in mare e negli oceani avrebbe superato quello dei pesci. Questo senza considerare le numerose segnalazioni di PugliaReporter.com, come quelle avvenute a Barletta e a Bisceglie, dove, oltre alla plastica “tradizionale” venivano segnalati ingenti quantitativi di polistirolo, spesso trasformatosi in minuscoli pezzi che a volte tornano sulla costa attraverso le mareggiate. Una questione che va subito contrastata con iniziative come quella fortunatamente messa a punto da alcuni stabilimenti balneari, in attesa che l’iniziativa possa trasformarsi in una legge regionale prima e nazionale poi. Video del Tgr Puglia:
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